L’87% degli agricoltori ha fiducia nelle innovazioni tecnologiche

L’87% degli agricoltori ha “grande fiducia” nelle trasformazioni tecnologiche applicate all’agricoltura, il 67,5% afferma di ritenere utili le tecnologie presenti sul mercato per migliorare la propria attività quotidiana e per il 95,3% le innovazioni tecnologiche sono importanti per una maggiore sostenibilità ambientale. È quanto emerge da un sondaggio di BCS, che ha chiesto agli addetti all’agricoltura se e come facciano uso della tecnologia. L’indagine aveva l’obiettivo di comprendere quanto l’industria agricola italiana possa essere davvero definita “Agricoltura 4.0”, dopo le parole del ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli che nei giorni scorsi, commentando i dati di FederUnacoma, ha evidenziato l’incremento degli investimenti tecnologici da parte degli agricoltori italiani.

Ma cosa interessa conoscere a un agricoltore rispetto alla propria attività sul campo? Per il 73,6% dei rispondenti all’indagine di BCS, un dato fondamentale da avere sempre sotto controllo è rappresentato dai consumi, seguito dai giri del motore (55,3%) e dallo stato degli attrezzi (50,4%).

L’analisi ha cercato anche di comprendere quali siano le esigenze degli addetti all’agricoltura, chiedendo loro cosa ritengano necessario monitorare attraverso i propri mezzi agricoli. In questo senso è emerso che i dati più rilevanti che vorrebbero monitorare sono le condizioni del terreno (60,5%), le aree lavorate o trattate (55,2%) e lo storico dei percorsi (48,6%). Secondo il 42,3% sarebbe anche importante la possibilità di rilevare parassiti grazie alle tecnologie.

In breve, dal miglioramento delle tecnologie, il settore agricolo italiano si attende in futuro soprattutto ottimizzazioni pratiche e dei costi, la riduzione consumi, maggiore sostenibilità ambientale e, di conseguenza, maggiore efficienza. Ai trattori gli addetti all’agricoltura chiedono soprattutto la capacità di monitorare precisamente i consumi, quella di avvertire in caso di pericoli, garantendo quindi maggiore sicurezza sul lavoro e, infine, quella di svolgere in autonomia i lavori più meccanici e più dispendiosi in termini di tempo ed energie, come la fresatura o la trinciatura.