Notizie su News - Agrinotizie

AgrinotizieFebbraio 3, 2023
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I tavoli regionali del 14 dicembre e del 26 gennaio avevano allertato tutti gli utilizzatori delle risorse idriche: la situazione di quest’anno è uguale, se non peggiore, alla situazione dello scorso anno.

I dati raccolti da ARPA Lombardia aggiornati al 2 febbraio sono impietosi, a livello regionale manca il 44% dell’acqua che normalmente è disponibile in questo periodo (neve più invasi idroelettrici più laghi regolati). Le riserve idriche in Lombardia sono ancora ai minimi storici.

Per l’assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni e Risorse energetiche, non si può più aspettare: se manca l’acqua in Lombardia mancherà in tutto il distretto padano.

“È necessario infatti – spiega l’assessore – che tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione dell’acqua si coordinino per trattenere tutta l’acqua possibile in vista della prossima stagione irrigua. Oggi ho chiesto ai gestori degli invasi idroelettrici operanti in Lombardia (A2A, Enel, Edison) e agli Enti Regolatori dei laghi (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) di adottare da subito ogni misura finalizzata all’accumulo di risorsa e alla massima riduzione delle erogazioni fatte salve le necessità ambientali e di funzionamento delle centrali termoelettriche situate lungo i fiumi emissari”.

Viene inoltre rimarcato come in questo frangente sia necessaria la collaborazione delle autorità nazionali che gestiscono il sistema elettrico (TERNA, GSE, ARERA) affinché non vi siano ostacoli normativi o regolatori per attuare questa misura di invaso coordinato.

“Confido sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati; in questo momento i soli interessi economici dei produttori elettrici devono stare in secondo piano. Bisogna salvare la prossima stagione irrigua”, conclude l’assessore.

AgrinotizieNovembre 15, 2022
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«È quantomai urgente apportare un correttivo che renda più efficace l’applicazione del positivo e condivisibile impianto del decreto legislativo 198/2021 sulle pratiche commerciali sleali, approvato in attuazione della direttiva comunitaria sulle Unfair Trading Practices, che rischia di tradursi in ulteriori appesantimenti burocrati a danno dei produttori agricoli». Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista, intervenendo all’odierno confronto sulle pratiche commerciali sleali con il sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra, svoltosi al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

«L’impianto della norma, infatti, pur proponendosi di porre rimedio ai considerevoli squilibri che si sono venuti a creare tra il potere contrattuale dei fornitori e quello degli acquirenti di prodotti agricoli e alimentari, va modificato andando a effettuare un approfondimento sulla commercializzazione tra imprese agricole di materie prime che non siano immediatamente destinate al consumo umano; individuando con maggiore chiarezza e precisione il campo applicativo della norma, infatti, si eviterebbero alle aziende agricole una serie di adempimenti che travalicano la ratio stessa della Legge», ha osservato Battista.

«Parliamo di una legge assolutamente positiva, largamente condivisibile e richiesta e attesa da tutto il primario, nata peraltro con lo scopo molto nobile di riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera, ma che senza un correttivo di questo tipo, e altri interventi di diversa natura, rischia di andare paradossalmente a creare una condizione nelle quale alle aziende agricole arrivano dai fornitori di materie prime delle richieste a dir poco vincolanti per andare a firmare ‘accordi quadro’, con tutta una serie di problematiche annesse», ha rimarcato il presidente della Copagri.

«Sotto altro profilo, riteniamo utile intervenire sull’esclusione dalla definizione dei contratti di cessione dei conferimenti di prodotti agricoli e alimentari da parte di imprenditori agricoli e ittici a cooperative di cui essi sono soci, con la quale si attua di fatto una deroga al concetto stesso di pratiche commerciali sleali; tale esclusione, infatti, non prevista né dalla Direttiva comunitaria né dalla Legge nazionale, neutralizza di fatto tutto l’impianto normativo relativo alla disciplina sulle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, arrecando un irreparabile danno ai piccoli e medi produttori agricoli», ha concluso Battista.

AgrinotizieOttobre 31, 2022
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Sono in arrivo nuove misure a favore delle imprese agricole condotte da giovani e donne. Lo prevede un decreto del Ministero dell’agricoltura pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 252 del 27 ottobre scorso.

Il sostegno prevede mutui agevolati a tasso zero fino al 60% della spesa ammissibile e contributi a fondo perduto fino al 35% della spesa per gli interventi volti alla sostenibilità e alla modernizzazione delle imprese.

In particolare, le agevolazioni sono rivolte a:

  • micro, piccole e medie imprese agricole di qualsiasi forma, costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda, che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola attiva da almeno due anni. Queste devono essere già subentrate da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda oppure entro tre mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni tramite un atto di cessione d’azienda;
  • micro, piccole e medie imprese agricole di qualsiasi forma attive da almeno due anni che presentano progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.

Queste imprese al momento della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • esercitare esclusivamente l’attività agricola ai sensi dell’art. 2135 del Codice civile;
  • essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti alla data di presentazione della domanda; oppure essere amministrate e condotte da una donna in possesso della qualifica di imprenditrice agricola professionale o di coltivatrice diretta;
  • avere sede operativa nel territorio nazionale.

Nel caso di società, le imprese devono essere composte, per oltre la metà delle quote di partecipazione, e amministrate da imprenditori agricoli tra i 18 ed i 41 anni oppure da donne imprenditrici agricole professionali o coltivatrici dirette.

Per accedere ai sostegni, le imprese agricole in possesso dei requisiti devono presentare progetti che prevedono investimenti per massimo 1,5 milioni di euro, Iva esclusa. I progetti finanziabili devono perseguire almeno uno di questi obiettivi:

  • sviluppare il rendimento e la sostenibilità dell’azienda agricola, riducendo i costi o migliorando e riconvertendo la produzione;
  • migliorare l’ambiente naturale, le condizioni di igiene o di benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
  • realizzare e potenziare le infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’agricoltura.

Per la realizzazione di tali progetti sono concessi mutui agevolati a tasso zero della durata massima di 10 anni e di importo non superiore al 60% della spesa ammissibile, nonché contributi a fondo perduto che coprono fino al 35% delle spese sostenute.

Le domande andranno presentate all’Ismea, che stabilirà e comunicherà a breve i criteri e le modalità di presentazione delle richieste. Per ulteriori dettagli, si rimanda alla lettura del decreto in Gazzetta ufficiale.

AgrinotizieOttobre 24, 2022
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Francesco Lollobrigida è il nuovo ministro dell’agricoltura del governo Meloni. Laureato alla facoltà di giurisprudenza, Lollobrigida ha guidato la sezione romana del Fronte della gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano. Parente di Gina Lollobrigida, dal 2000 è sposato con Arianna Meloni, sorella di Giorgia.

Nella sua carriera politica, Lollobrigida non si è mai occupato di agricoltura. Il neo ministro è stato infatti consigliere della provincia di Roma nel 1998 e assessore allo sport, cultura e turismo del Comune di Ardea nel 2005. L’anno successivo è entrato nel consiglio regionale del Lazio e nel 2021 ha fondato con la cognata Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, sotto cui è stato eletto alla Camera nel 2018.

La premier Meloni ha deciso di ribattezzare il palazzo con la nuova denominazione di “Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare”, e si spera che alle parole seguano i fatti, soprattutto con un ministro che pare non conoscere a fondo il settore. Lollobrigida dovrà infatti occuparsi di questioni molto importanti della filiera agricola, dal caro energia alla salvaguardia del made in Italy.

AgrinotizieOttobre 3, 2022
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La nuova Pac parte dal 1° gennaio 2023, ma il primo anno sarà di transizione e le regole vere e proprie entreranno in vigore solo a partire dal 2024. Tra queste c’è il divieto di monosuccessione: dal 1° gennaio 2024 non sarà più possibile, sulla stessa parcella, applicare la monosuccessione, come per esempio mais su mais o grano duro su grano duro, perché appartengono allo stesso genere. Lo stesso vale per la veccia, il favino e la fava, che sono tutti e tre del genere Vicia. Sarà invece possibile, per esempio, la rotazione grano-orzo, perché appartengono a generi diversi e quindi consentono di obbedire al cambio di coltura.

Il divieto di monosuccessione prevede però delle esenzioni per le seguenti categorie:

  • le aziende agricole i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o da prati permanenti;
  • le aziende agricole che coltivano colture sommerse come il riso;
  • le aziende agricole con una superficie a seminativi fino a 10 ettari;
  • le aziende agricole certificate biologiche;
  • le aziende agricole ricadenti in aree montane.

La verifica dell’avvenuto rispetto dell’obbligo di rotazione verrà effettuata nel 2025 sulla campagna 2024.


Chi siamo

Agrinotizie.com è un portale di informazione gratuita dedicato al settore dell’agricoltura, nato nel 2010 come servizio per le imprese agricole e gli operatori del settore.


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