Dal rafforzamento della filiera agroalimentare alla razionalizzazione della logistica fino alla meccanizzazione del settore: sono alcuni dei capitoli su cui il ministero delle politiche agricole vorrebbe impiegare parte delle risorse del “Recovery fund”, il pacchetto messo in campo dall’Ue per sostenere gli Stati membri nella ripresa post-covid.
Come noto, all’Italia spettano 209 miliardi tra sussidi e prestiti e per accedervi il governo Conte sta predisponendo un piano di riforma a cui stanno lavorando tutti i ministeri. Le proposte sono raccolte dal Comitato interministeriale per gli affari europei.
Per quanto riguarda l’agricoltura, in base a quanto appreso dall’agenzia Public Policy, le somme impiegate dovrebbero aggirarsi su circa 18 miliardi di euro. I capitoli di intervento sono mirati: si va dal rafforzamento della filiera agroalimentare alla razionalizzazione della logistica, dagli investimenti per l’agricoltura di precisione a quelli per il rafforzamento dell’infrastruttura irrigua anche in ottica di contrasto ai cambiamenti climatici. Quest’ultimo obiettivo era già stato annunciato nei giorni scorsi dalla ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova.
Un altro capitolo (da realizzare in collaborazione con il Mise) riguarda poi l’efficientamento energetico a livello aziendale senza impattare sul consumo del suolo. Altre due voci riguardano, infine, il contrasto allo spopolamento delle aree rurali con il recupero e valorizzazione delle stesse e la meccanizzazione del settore.