Meglio il bestiame dei social, premiati i giovani allevatori

Meglio il forcone, il profumo del fieno e il contatto con gli animali, rispetto a social, smartphone, tablet e computer: le belle storie di Lavinia Bianchini, 15 anni, e Alessio Lucaccioni, 24 anni, sono state premiate a Città di Castello nell’ambito della Fiera di San Bartolomeo, una delle fiere del settore zootecnico più antiche d’Italia. Lavinia e Alessio hanno ricevuto il “Premio Maremma” (in memoria dell’allevatore Antonio Lucaccioni, detto Maremma) istituito dal Comune in collaborazione con il Consorzio tutela vitellone bianco dell’Appennino centrale e l’Associazione allevatori dell’Umbria e Marche.

Le storie di Lavinia e Alessio sono legate alle loro famiglie, che si tramandano da generazioni la passione per attività agricole e allevamenti con capi di razza chianina, pecore ed altri animali di qualità, oltre 100 nell’allevamento Francesco Fedeli, nonno di Lavinia, e 30 capi dell’azienda agricola “Gigante” di Alessio Lucaccioni, collegata con la macelleria del padre Cesare. Lavinia frequenta l’Istituto Leonardo Da Vinci di Umbertide.

«Per mia figlia – dice il padre Daniele – la passione e l’amore per gli animali nasce fin da piccola. Con il trascorrere degli anni la passione è aumentata, soprattutto da quando per la prima volta entrò da sola nel ring alla fiera Agriumbria sfilando con il suo amato Italo, il toro pluricampione che per lei è come un cagnolino». E lei, la baby allevatrice, spiega: «Sì, forse questa sarà la vita che vorrò fare dopo avere studiato».

Racconta invece Alessio: «Ho conseguito il diploma di perito meccanico presso l’Itis di Città di Castello e dopo essermi diplomato ho ripreso in mano la vecchia azienda agricola che avevano creato mio zio Antonio (“Maremma”) e mio nonno Aldo, ripartendo completamente da zero. Il mio non è un lavoro ma una passione che mi è stata tramandata e che tramanderò a mio figlio. Una passione che dovrebbe tornare più in voga tra i giovani d’oggi».