Scoperta nuova cimice dannosa per l’agricoltura

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L\'insetto è esotico ed è stato scoperto da alcuni studenti dell\'Università di Modena

Alcuni studenti del corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie e degli alimenti dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno rilevato per la prima volta in Italia la presenza di un insetto esotico potenzialmente assai pericoloso, Halyomorpha halys (Heteroptera, Pentatomidae), rinvenuto proprio nel territorio modenese.

L’eccezionale scoperta è avvenuta grazie a raccolte didattiche di insetti da parte di questi studenti universitari, effettuate nell’ambito del corso di entomologia tenuto dalla ricercatrice Lara Maistrello.

La Halyomorpha halys (nella foto) è una cimice marrone-grigiastra di origine asiatica, potenzialmente molto dannosa per numerose piante coltivate, in particolare piante da frutto, vite, alcuni ortaggi e ornamentali, e fastidiosa per l’abitudine di svernare in massa entro gli edifici nel periodo autunnale.

«Tuttavia – si affretta a precisare la dottoressa Lara Maistrello dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – l’insetto non punge l’uomo e non trasmette malattie. Sull’onda del crescente commercio internazionale sono sempre più numerosi gli organismi potenzialmente dannosi che si spostano da un continente all’altro. Molte non riescono ad adattarsi all’ambiente. Alcune specie, invece, colonizzano rapidamente il nuovo ambiente e, se attaccano piante di interesse economico in assenza di nemici naturali, possono diventare seriamente dannose».

È il caso di questa cimice lunga dai 12 ai 17 millimetri, rinvenuta negli Usa e nell’Europa centrale, che si nutre su un’ampia varietà di piante coltivate e spontanee (oltre 300 specie), con una predilezione per le Rosacee e Fabacee. In Europa i primi ritrovamenti sono avvenuti nel 2007 a Zurigo (Svizzera) e nel Liechtenstein su piante ornamentali. Attualmente, grazie al contributo degli studenti e di appassionati di entomologia, sono stati rinvenuti diversi esemplari in un’area di 20 chilometri a sud della città di Modena.

Inserito nella lista d’allerta dell’EPPO (l’organizzazione euro-mediterranea di protezione delle piante), considerata la sua potenziale pericolosità, dallo scorso mese di maggio la Halyomorpha halys per iniziativa del Servizio Fitosanitario Regionale è stato attivato nel territorio un sistema di monitoraggio, in accordo col Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena, con lo scopo di delimitare la zona di presenza del fitofago e individuare le principali specie ospiti, in modo da contenerne la potenziale incidenza economica. Il suo coordinamento è affidato alla dottoressa Lara Maistrello del dipartimento di Scienze della vita dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, da cui viene un appello alla collaborazione da parte di colleghi, studenti, cittadini e/o agricoltori perché – in caso di rinvenimento di cimici sospette – si segnalino (anche tramite foto macro) e, possibilmente, si consegnino gli insetti catturati, indicando il luogo e l’eventuale pianta su cui si rinviene, la data e il numero di individui.

«Ogni contributo – sottolinea la dott. ssa Lara Maistrello – è di fondamentale importanza per definire quanto e come questa cimice si stia diffondendo e per verificare se e quando sarà necessario approntare eventuali misure di controllo».

Agrinotizie


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