Pomodoro, raccolto in calo del 15%

Il mancato accordo sul prezzo del pomodoro non è l’unico problema dei produttori italiani. Ai problemi di trattativa con l’industria – che non è disposta a salie oltre gli 85 euro a tonnellata, una cifra insufficiente persino per coprire i costi di produzione che sono tra l’altro aumentati del 30% in un anno – si aggiungono infatti le difficoltà del maltempo, che nelle ultime settimane ha reso impraticabili i terreni e impossibili le semine.
In questo scenario disastroso, il prossimo raccolto italiano di pomodoro è previsto in calo di almeno il 15% e in netto ritardo rispetto all’annata precedente. Un dato che non fa che peggiorare una situazione già drastica: nel 2009 la produzione italiana di pomodoro ammontava a 5,7 milioni di tonnellate, nel 2011 è calata a 4,95 e nel 2012 a 4,5 per colpa delle disastrose condizioni climatiche.
I produttori hanno già annunciato che la semina di pomodoro non avverrà se l’industria non offrirà un prezzo remunerativo. Ma le trattative sono in fase di stallo in tutto il nord Italia, che solo con Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna copre una superficie di circa 30 mila ettari dedicati al pomodoro, cioè il 50% del totale nazionale.