Olio, Unaprol traccia seicento filiere italiane

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Un nuovo sistema di e-commerce studiato dal consorzio olivicolo nazionale impedirà le numerose frodi alimentari

Seicento filiere olivicole italiane tracciate e targate Unaprol già pronte per il mercato globale: tutto il mondo potrà conoscere il pregiato olio extravergine di oliva di alta qualità a chilometro zero e al 100% made in Italy, senza rischio di frodi derivate da intermediazioni. Lo ha annunciato ieri Massimo Gargano, presidente di Unaprol (il consorzio olivicolo italiano), alla conferenza stampa di presentazione della fiera Tuttofood a Milano. Sarà infatti in vista di questo importante evento che il progetto di Unaprol entrerà a contatto con i numerosi importatori stranieri che ogni anno si recano a Tuttofood, la più importante fiera italiana di respiro internazionale nel campo dell’alimentare.

Così si è espresso ieri Gargano: «In questo momento, mentre in Europa scoppia l’ennesimo caso di contraffazione e frode alimentare, è doveroso rimarcare alcuni concetti semplici ma fondamentali: tracciabilità ed etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti agricoli».

Una risposta semplice ma efficace quella di Unaprol, che è il più grande consorzio olivicolo italiano al mondo per numero di aziende associate, alla dilagante abitudine del mercato di sottoporre il prodotto simbolo del made in Italy nel mondo a un’elevata pressione promozionale che lo ha di fatto trasformato in un generatore di traffico commerciale ("traffic builder").

Le seicento filiere tracciate implementeranno, a breve, l’offerta di oli extra vergine di alta qualità direttamente sul portale di Unaprol nella sezione filiere tracciate. «Se la grande rete è in grado di catturare l’origine – ha sottolineato Gargano – allora noi cogliamo l’opportunità del commercio elettronico come una portaerei, garantendo al consumatore mondiale l’offerta di oli altamente selezionali e tracciati che raccontano la storia delle aziende e dei territori dove sono stati prodotti».

Unaprol tiene anche a ricordare che in Italia dal 1° febbraio è in vigore la legge n. 9/2013, che reca le nuove norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini. Le nuova legge prevede il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine in caso di indicazioni fallaci e non veritiere in etichetta. Per chi viene condannato sono previsti l’interdizione per cinque anni dall’attività di comunicazione commerciale e pubblicitaria che riguardi gli oli di oliva, il divieto di ottenere contributi da parte dello Stato membro o dell’Europa e l’accesso alle informazioni contro il segreto sulle importazioni per stabilire l’origine degli oli; se, quindi, alcuni marchi indicano una zona specifica in etichetta e questa non coincide con l’origine della materia prima, scatta il ritiro del prodotto.

La nuova legge, inoltre, migliora la leggibilità delle etichette, dà valore probatorio al panel test riconoscendo la validità del suo parere nei procedimenti giurisdizionali, stabilisce in 18 mesi dal giorno di imbottigliamento la data di scadenza del prodotto che, nei pubblici esercizi, dovrà essere servito con idonei dispositivi di chiusura e antirabbocco.

fonte: comunicato stampa Unaprol

Agrinotizie


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