Agricoltura, il valore sfiora i 52 miliardi

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I dati dall\'Annuario dell\'agricoltura italiana dell\'Inea

Nel corso del 2011, il valore della produzione della branca agricoltura, silvicoltura e pesca, in Italia ha raggiunto un valore di 51,8 miliardi di euro correnti. Si tratta di un incremento del +6,4% rispetto all’anno precedente, attribuibile a un nuovo e più consistente rialzo dei prezzi (+6,8% per le materie agricole di base), mentre la produzione in termini reali è rimasta immutata.

In particolare, l’agricoltura in senso stretto ha mostrato una maggiore variazione di segno positivo (+7,2%), con una produzione di 49,2 miliardi di euro correnti, proveniente per il 53,3% dal comparto delle coltivazioni agricole, per il 33,1% dagli allevamenti e per il 12,5% dalle attività di supporto all’agricoltura.

Tali dati emergono dall’Annuario dell’agricoltura italiana, presentato ieri mattina a Roma dall’Inea. Il rallentamento della domanda mondiale e l’impennata dei prezzi hanno comportato, per il terzo anno consecutivo, un peggioramento del saldo commerciale del settore agroalimentare: il deficit è passato da 7.382 a 9.092 milioni di euro, con un significativo aumento dell’import di prodotti agroalimentari (+11,5%), e uno più limitato dell’export (+8,5%). L’aumento delle importazioni è stato determinato da un incremento dei valori medi unitari (+10%), dovuto alla nuova ascesa dei prezzi internazionali delle principali commodity agricole, registrata almeno fino alla metà del 2011, in contrasto con un lieve incremento dei volumi (+1,4%). Le attività di diversificazione delle aziende agricole censite nel 2010 sono state 98.839, relative a 76.148 aziende (pari al 4,7% del totale).

In ambito energetico, i dati provvisori sul 2011 evidenziano una contrazione dei consumi nazionali globali di energia (-2%), favorita dall’acuirsi della crisi economica, dal clima particolarmente mite e dall’attuazione di misure di efficienza energetica. Cresce la domanda interna dei prodotti biologici, a cui non segue però un’adeguata risposta dal settore produttivo, data la sostanziale stabilità delle superfici investite, poco più di un milione di ettari al 2011 (-1,5% all’anno precedente). La superficie investita è pari all’8,5% della Sau nazionale, distribuita nelle regioni settentrionali (3,6%) e nel centro e nelle isole (12%). La base produttiva (produttori, allevamenti, trasformatori e impianti) resta attestata prevalentemente nel nord del paese, ma nel 2011 i maggiori incrementi sono stati registrati nelle regioni meridionali.

L’Italia, in termini di qualità e tutela dei prodotti agroalimentari, continua a detenere il primato comunitario delle Dop e Igp, giunte a quota 244 (oltre il 22% sull’intero registro Ue) e ripartite nei prodotti dell’ortofrutta e dei cereali (quasi 40%), nei formaggi (18%) negli oli extra vergine d’oliva (18%) e nei salumi (circa 14%). In particolare, il comparto vinicolo registra 73 Docg, 330 Doc e 118 Igt. La superficie investita a Doc e Igt rappresenta in Italia oltre il 70% dell’intera superficie vitata.

(fonte: Agi)

Agrinotizie


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