Il pomodoro marocchino mette in ginocchio l’Ue
Il pomodoro marocchino sta affondando il mercato europeo. E i paesi dell’Unione europea corrono ai ripari. Si è riunito la scorsa settimana a Parigi il gruppo di contatto ispano-franco-italiano sul pomodoro, per valutare l’impatto negativo delle importazioni di pomodoro dal Marocco e per chiedere alla Commissione europea di effettuare maggiori controlli alle dogane.
Gli enormi quantitativi di questo prodotto provenienti dal paese nordafricano e venduti a quotazioni bassissime stanno infatti causando una grave crisi mercato, con una conseguente allarme sociale piuttosto preoccupante poiché le norme previste dall’accordo Ue-Marocco sul pomodoro non stanno venendo rispettate.
Durante questo mese di novembre, i prezzi europei del pomodoro hanno toccato il minimo storico dei 36 euro al quintale, aggravando la crisi già accentuata nelle principali aree di produzione, che sono quelle spagnole, francesi e italiane. In particolare è la Spagna a risentire maggiormente della concorrenza marocchina: qui il pomodoro rappresenta la principale coltivazione, e con una disoccupazione già al livello del 35%, il paese iberico non può permettersi ulteriori crolli.
Per questo si è riunito il gruppo di contatto ispano-franco-italiano sul pomodoro, che ha deciso di adottare una posizione comune sulla proposta di revisione del regime ortofrutticolo proposta dalla Commissione europea in relazione agli investimenti collettivi e individuali delle organizzazioni dei produttori. Il gruppo ha espresso il suo diniego nei confronti dell’opzione politica proposta dalla Commissione europea di abolire l’aiuto per cofinanziare tali investimenti, sottolineando l’obiettivo principale di migliorare la competitività di fronte alla concorrenza dei paesi terzi.