Ocse: ‘Aiuti per un quinto del reddito agricolo’

Gli aiuti pubblici agli agricoltori coprono un quinto del loro reddito. Lo afferma l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha pubblicato il proprio rapporto annuale sul sostegno pubblico all’agricoltura nei paesi Ocse, dal quale emerge che l’aiuto statale alle attività agricole ammonta quest’anno a 182 miliardi di euro circa, cioè al 19% del reddito complessivo degli agricoltori.
Tra i paesi con i livelli più alti di aiuto pubblico ci sono la Norvegia (60% del reddito degli agricoltori proveniente da aiuti pubblici), la Svizzera (56%) e il Giappone (51%), mentre gli agricoltori che ricevono meno supporto sono quelli di Nuova Zelanda (11%), Usa (9%) e Australia (3%). La media dell’Unione Europea è del 20%, in linea con il dato globale.
Secondo l’Ocse, gli aiuti agli agricoltori sarebbero in costante calo in tutto il mondo: ciò è dovuto più agli sviluppi recenti sui mercati che a precise scelte politiche dei governi nazionali, poiché i prezzi elevati dei prodotti avrebbero reso i produttori meno dipendenti dal sostegno pubblico. Commentando questa osservazione dell’Ocse, una nota della Commissione europea ha sottolineato che, anche se i prezzi sono alti, sui redditi dei produttori pesano molto i costi sempre più elevati delle materie prime.
Gli aiuti al settore rimangono comunque fondamentali per limitare la concorrenza fra paesi: il rapporto Ocse calcola ad esempio che il 25% dei contributi abbiano potenzialmente effetti distorsivi sul mercato.
L’Organizzazione non si limita ai dati ma esprime anche alcuni commenti, e nel suo report si dichiara favorevole alle misure previste dalla riforma della Pac sull’impatto ambientale, prevedendo però che gli effetti sulla produzione e sul mercato saranno praticamente nulli. Secondo il direttore dell’Ocse Ken Ash, «sarebbe necessario pensare subito a misure volte ad affrontare le sfide urgenti della crescita della domanda e della gestione delle risorse».