Siccita’, agricoltura cinese a rischio

A dirla così, sembra un paradosso: la Cina, considerata attualmente il paese più inquinatore del pianeta, è una potenziale vittima dei cambiamenti climatici in corso. Eppure la notizia è vera, e coinvolge direttamente il settore agricolo del paese orientale: a lanciare l’allarme è stata proprio una ricerca dell’Università di Pechino, che ha annunciato come l’agricoltura cinese sarà la vittima principale del riscaldamento globale. Un problema non di poco conto, se si pensa che la Cina, pur contando sul 7% della superficie mondiale coltivabile, deve sfamare il 22% degli abitanti del pianeta Terra.
In Cina, hanno affermato gli studiosi dell’Università di Pechino, dal 1960 ad oggi la temperatura atmosferica è aumentata di circa mezzo grado ogni dieci anni – un ritmo di crescita incredibile – e se l’innalzamento andrà avanti di questo passo, andrà perso ben il 30% dei raccolti di mais, il 22% di quelli di grano e il 18% di riso: questo a causa sia della siccità che delle inondazioni provocate dalle piogge sempre più violente. Ma a peggiorare la situazione saranno anche i parassiti e le malattie delle piante, il cui aumento sarà favorito dal clima più caldo. Un fermo stop all’inquinamento atmosferico sembra insomma necessario al più presto. E non solo in Cina.