Biodiversita’ a rischio
Il 2010 è l’anno internazionale della biodiversità: a proclamarlo è stato l’Onu, dimostrandosi sensibile al problema delle specie animali e vegetali che stanno scomparendo con un ritmo di mille volte superiore alla norma dettata dalla natura. Tuttavia solo il 38% dei cittadini europei conosce il significato del termine "biodiversità" – ad affermarlo è stata l’indagine di Eurobarometro "Atteggiamenti nei confronti della biodiversità" – così come sono pochi gli agricoltori consapevoli di essere i primi responsabili dell’estizione di flora e fauna.
L’attività antropica, infatti, costituisce la minaccia principale contro la biodiversità: l’agricoltura intensiva, i pesticidi e le macchine pesanti non vanno d’accordo con il delicato equilibrio che lega l’agricoltura e la biodiversità. Si prendano come esempio i pesticidi: se impiegati in maniera sbagliata, essi provocano la riduzione della biodiversità negli insetti e nelle piante e danneggiano i processi di impollinazione. Molto dannoso è anche il passaggio dagli strumenti agricoli tradizionali a quelli tecnologici e d’avanguardia, processo che sta ora avvenendo soprattutto nell’est europeo e che fa calare bruscamente la biodiversità nelle zone circostanti.
I leader dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, però, hanno discusso di questo tema per tutto il 2010, tenendo in considerazione anche gli altri nemici della biodiversità, come i cambiamenti climatici provocati dai gas serra. L’obiettivo dell’Ue è di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2020 in tutto il territorio comunitario, e utilizzando qualsiasi mezzo. Comprese delle leggi per regolamentare l’attività agricola, alle quali tutti gli operatori del settore devono prepararsi.