Via libera alla riforma Pac: cosa cambia per gli agricoltori

Gli Stati membri daranno il via libera definitivo alla riforma mirata della Politica agricola comune (Pac) il prossimo 13 maggio. Lo hanno confermato David Clarinval, ministro belga dell’agricoltura, e il commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo sull’agricoltura che si è tenuto a Lussemburgo.

I ministri competenti hanno discusso la settimana scorsa le misure proposte dalla Commissione Ue per rispondere alle proteste degli agricoltori in tutta Europa, adottate già dall’Europarlamento in plenaria nei giorni precedenti.

Le modifiche principali e più attese dagli agricoltori italiani riguardano la BCAA 6 (copertura minima del suolo), la BCAA 7 (obbligo di rotazione delle colture) e la BCAA 8 (destinare il 4% dei seminativi a set aside). A queste si aggiungono le modifiche alla BCAA 5 (gestione dei rischi di degrado ed erosione) e alla BCAA 9 (divieto di conversione o aratura dei prati permanenti).

Nella relazione della Commissione agricoltura della Camera si legge che l’obbligo di mantenere a riposo parte delle terre coltivate si tradurrebbe in una contrazione della produzione di cereali, semi oleosi e carne bovina tra il 10% e 15%. Quindi c’è il disco verde per poter coltivare tutte le superfici.

Per quanto riguarda la rotazione obbligatoria, questa verrà sostituita dall’avvicendamento, cioè dalle regole in vigore con il vecchio greening. Infine, per la copertura minima del suolo e la gestione dei prati permanenti si procederà con una maggiore elasticità applicativa rispetto alla rigidità attuale. Le nuove norme potranno applicarsi retroattivamente a tutto il 2024.