Kiwi, campagna regolare nonostante Psa

Kiwi, campagna regolare nonostante Psa - Immagine
I dati diffusi dall\'Internazional Kiwifruit Organization

BERLINO – Come ormai da diversi anni l’Iko (International Kiwifruit Organization) si è dato appuntamento durante Fruit Logistica per fare il punto sulla situazione del kiwi. Erano presenti all’incontro, coordinato dal Cso, le delegazioni di Italia, Nuova Zelanda, Cile, Francia, Spagna e Grecia.

«La campagna commerciale del kiwi – ha commentato Elisa Macchi, direttore del Cso – si sta svolgendo in modo positivo per tutti i paesi dell’emisfero nord. Le produzioni contenute, al di sotto del potenziale, associate a una forte e maggiore propensione e capacità esportativa, stanno posizionando il mercato su buoni livelli di prezzo. Non solo l’Italia, infatti, ha presentato una produzione al di sotto del potenziale produttivo, ma anche la produzione della Grecia è stata inferiore di oltre il 30% rispetto all’ anno precedente».

Le vendite di kiwi risultano regolari in tutto l’emisfero nord, e per quanto riguarda la Grecia i produttori più organizzati dichiarano di aver venduto il 50% del prodotto, mentre i più piccoli e non strutturati con impianti di conservazione hanno già evaso circa il 70% di offerta.

Per quanto riguarda l’emisfero sud, il Cile, a causa di diverse e devastanti gelate, dovrebbe presentare una produzione inferiore del 60% rispetto alla passata stagione, mentre per la Nuova Zelanda è attesa una produzione di circa 260.000 tonnellate di Hayward, su livelli molto simili a quelli dell’anno scorso e si stimano circa 50.000 tonnellate di kiwi a polpa gialla, contro le 30.000 tonnellate del 2013, grazie soprattutto ai nuovi impianti della varietà G3 in sostituzione delle varietà gialle colpite da Psa.

E anche su questo fronte arrivano notizie confortanti: infatti, nel 2013 il batterio è stato meno virulento rispetto all’anno precedente, pur in condizioni climatiche non dissimili durante l’inverno e la primavera. Gli estirpi sistematici delle piante malate associati all’applicazione di corrette prassi di prevenzione, hanno permesso di contenere la diffusione della malattia. Questo a conferma della stretta e buona comunicazione fra i ricercatori e i tecnici dei paesi che hanno lavorato attorno al problema. Naturalmente è importante continuare la ricerca, finalizzata sia alla prevenzione che all’ipotesi di cura della malattia masoprattutto alla scoperta di nuove varietà tolleranti o resistenti.

comunicato stampa Cso

Agrinotizie


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