Il grano francese diventa riferimento per l’Ue

di Sergio Pitzalis

Dopo la pausa festiva dei mercati americani per il giorno del ringraziamento, il prezzo a termine del future wheat conferma la tendenza rialzista che stavamo aspettando da alcuni giorni. A questo punto il nostro target price appare a portata di mano. Il range operativo non è però troppo distante a causa della fase ciclica negativa non ancora terminata.

Prezzi cereali: mercato europeo

Si sta profilando una grande stagione per il grano francese, ormai punto di riferimento per tutta la zona Euro. Sale il prezzo a termine del grano francese anche questa settimana, toccando fino a 211 euro/tonnellata. Ormai il prossimo livello di resistenza primario di 215 euro/tonnellata è molto vicino. Il tutto grazie alla forte domanda di esportazione sia verso i paesi europei sia verso quelli della fascia del Nord Africa. Per questo motivo, Bruxelles ha emesso un ulteriore quantitativo esportabile di grano tenero pari a 577 milioni di tonnellate per questa settimana.

Come sempre è l’Egitto, tra i primi paesi importatori di grano tenero al mondo, a determinare il successo francese. Dopo l’euforia iniziale per il grano rumeno, adesso l’Egitto torna a preferire il classico Milling Wheat francese, in quanto le ultime forniture rumene non sono state considerate qualitativamente sufficienti.

Stiamo entrando in un periodo molto delicato per la nuova stagione 2014. Tutte le varie agenzie di analisi iniziano a fornire le prime previsioni su quello che sarà l’andamento del raccolto nella prossima primavera. Ci sono dei dati in netto contrasto tra loro a livello internazionale e questo rientra nella logica del momento. Per l’Europa tutti gli indicatori sono abbastanza univoci, parlando di una sostanziale conferma o lieve incremento di produzione di grano tenero rispetto all’anno in corso. Più controverse sono le previsioni riguardanti paesi come Russia, Ucraina, e gli stessi Stati Uniti. In questo momento, non mi perderei troppo dietro a cifre più o meno provvisorie pubblicate dalle varie agenzie di analisi, in quanto soggette a essere contraddette anche in modo consistente nel giro di poco tempo. Occorre quindi attendere ancora alcune settimane, dopodiché i dati inizieranno a essere più consoni al reale andamento dei nuovi raccolti.

Qui occorre notare come le nostre fasi cicliche possono coprire previsioni di medio termine anche in periodi così particolari, fornendo quel valore aggiunto agli addetti ai lavori.

Prezzi cereali: mercato italiano

Sul fronte interno rimane stabile il prezzo del nostro grano tenero tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata è oscillato tra 236 e 240 euro.

Stabile anche il grano duro sulle principali borse italiane:

• Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 260 e 265 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5% (Produzione nazionale 2013).
• Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 242 a 247 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,).
• Borsa Milano (contratto consegna marzo 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 258 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.