‘Agrofarmaci, le disparità vanno risolte’

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Si riaccende il dibattito sull\'Etossichina, attualmente vietato in Italia ma utilizzato dai concorrenti spagnoli e portoghesi.

Si riaccende in Italia il dibattito sull’utilizzo degli agrofarmaci, con il nostro paese attualmente in una situazione particolare rispetto al resto dell’Unione europea, e i rappresentanti degli agricoltori che segnalano una situazione di disparità. Al momento la questione più urgente è quella delle pere: il ministero della salute non ha infatti autorizzato l’uso straordinario dell’Etossichina, la molecola utilizzata per le pere in post-raccolta per evitare il riscaldo superficiale, responsabile della perdita di notevoli quantitativi di prodotto. I diretti concorrenti dei produttori ortofrutticoli italiani, ovvero gli spagnoli e i portoghesi, possono invece fare uso dell’Etossichina perché hanno avuto una regolare autorizzazione dalle loro autorità competenti.

Inoltre, in Italia sono regolarmente commercializzate le carote provenienti dalla Francia o dalla Spagna, paesi in cui è ammesso l’uso del principio 1.3 Dicloropropene, attualmente vietato in Italia.

In merito a queste situazioni anormali, le organizzazioni Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, riunite sotto la sigla Agrinsieme, hanno inviato una lettera al ministero dell’agricoltura denunciando che «in Europa non c’è uniformità sulle autorizzazioni all’utilizzo di agrofarmaci per la coltivazione dei prodotti: mentre in alcuni paesi l’utilizzo di alcune sostanze attive è consentito, in situazioni di emergenza e per alcuni periodi, in Italia le autorizzazioni vengono invece negate o rilasciate con estrema lentezza. Ne deriva una situazione di forte disparità tra i produttori italiani e i principali competitor, che risultano di fatto avvantaggiati da una situazione di concorrenza commerciale sleale».

Questa, di conseguenza, la richiesta avanzata da Agrinsieme: «Affrontare con urgenza le questioni sull’autorizzazione degli agrofarmaci, al fine di avviare un reale processo di armonizzazione delle autorizzazioni all’interno dell’Unione europea».

Sulla questione è intervenuto anche Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo: «È necessario far sì che anche per quanto riguarda l’impiego di agrofarmaci le imprese italiane possano concorrere sul mercato alle stesse condizioni delle altre imprese europee. Presenteremo un’interrogazione scritta alla Commissione Ue per chiedere un intervento sul governo italiano e sul ministero, il cui comportamento sta creando distorsioni di concorrenza a livello europeo. Disparità simili creano enormi difficoltà ai nostri agricoltori e, in particolare, ai produttori di alcuni tipi di frutta come le pere, un comparto che vede l’Italia leader indiscusso di mercato. La Commissione agricoltura del Parlamento europeo interverrà, dunque, con la massima urgenza, con l’obiettivo di contribuire ad agevolare il processo di armonizzazione delle autorizzazioni all’interno dell’Ue».

Agrinotizie


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