Sequenziato il genoma del nemico delle orticole

Sequenziato il genoma del nemico delle orticole - Immagine
Il lepidottero Diamondback provocava danni per cinque miliardi di euro all\'anno in agricoltura, soprattutto in Australia. Ora sarà più facile combatterlo

Orticole più sicure grazie alla ricerca universitaria. Un gruppo di studiosi australiani e cinesi ha sequenziato il genoma dell’insetto Diamondback moth (nome scientifico: Plutella xylostella, nella foto 1), un lepidottero che colpisce in maniera molto incisiva le brassicacee e la colza, soprattutto in Australia.

L’insetto in questione, nutrendosi delle foglie di ortaggi come cavolfiori e broccoli (foto 2 e 3), provoca danni stimati in cinque miliardi di dollari all’anno nel mercato globale. Per questo motivo, il Diamondback è considerato tra gli insetti più dannosi per le colture alimentari maggiormente significative a livello economico globale.

Il traguardo raggiunto dai ricercatori cinesi e australiani, pubblicato sul numero di gennaio 2013 di Nature Genetics, è dunque un passo importantissimo per la difesa delle colture orticole. Hugh Gurney, portavoce di Ausveg – l’organizzazione agricola maggiormente rappresentativa in Australia, con 9000 operatori fra orticoltori e pataticoltori – commenta così il risultato raggiunto: «L’insetto Diamondback moth si è dotato, nel tempo, di una grande resistenza a molti insetticidi tradizionali, ma ora che il suo genoma è stato sequenziato, sarà possibile individuare con precisione come l’insetto è riuscito ad adattarsi e a sopravvivere ai mezzi di lotta utilizzati in passato, e quali potrebbero essere le vie migliori per colpirlo in futuro. Da svariati anni questo lepidottero rappresenta un grave problema per l’orticoltura australiana, con ripercussioni negative in tutto il mondo. Oggi finalmente possiamo goderci i primi risultati degli ingenti investimenti realizzati per combattere il devastante Diamondback moth».

In oltre un anno di lavoro, la ricerca si è concentrata sulla capacità dell’insetto di rispondere rapidamente alle variazioni ambientali e ai danni genetici, scoprendo inoltre che il Diamondback, rispetto ad altre specie a esso affini, possiede sostanzialmente un vasto set di geni legati alla resistenza agli insetticidi. «Ora che conosciamo questo insetto dal punto di vista genetico – aggiunge Gurney – le imprese potranno iniziare a colpire la resistenza del Diamondback focalizzandosi sulla ricerca e sullo sviluppo di nuove tecniche di lotta». In particolare, dallo studio è emersa la notevole efficacia delle proprietà insetticide del veleno di vespa contro il Diamondback.

Agrinotizie


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