AgrinotizieFalso olio extravergine, la battaglia di Unaprol
L’Unaprol inizia la battaglia contro le contraffazioni di olio extravergine italiano, che ogni anno sottraggono cento milioni di euro agli onesti produttori. Pietro Sandali, direttore generale di Unaprol (il principale consorzio olivicolo italiano), è volato ieri in Olanda per presenziare al meeting Opson dell’Aja promosso da Europol, l’agenzia anticrimine del’Unione Europea che opera dal 1999 contro le contraffazioni agroalimentari.
«La situazione di partenza non è positiva e le cifre in ballo sono importanti», ha affermato Sandali. «In generale, il giro d’affari del falso olio tocca i cento milioni di euro all’anno. I danni interessano un patrimonio ambientale di circa 250 milioni di piante, mettendo a rischio un settore lavorativo per 50 giornate all’anno e 2 miliardi di euro di prodotto lecito».
Secondo una recente indagine di Agromafie, le contraffazioni più frequenti sono essenzialmente di tre tipi: la mescolanza di oli stranieri e di minor valore spacciate come prodotti made in Italy, l’utilizzo di pubblicità ambigue o false che non rispettano i reali parametri chimici, e l’uso di immagini, parole o concetti che rimandano al prodotto nostrano pur offrendo un olio non italiano. La comunicazione su internet ha un ruolo fondamentale per la vendita di questi falsi prodotti.
Contro questo grave fenomeno di agropirateria, l’Unaprol si è associata al protocollo d’intesa stretto tra Coldiretti e le forze dell’ordine per prevenire e reprimere tali forme di frode. Tra le iniziative, spicca la formazione di esperti assaggiatori di olio d’oliva scelti tra carabinieri dei Nac, agenti dei Nas, e ispettori del corpo forestale dello Stato e dell’Icqrf (organo del ministero delle politiche agricole).
