Maltempo, troppo tardi per salvare l’agricoltura
Il maltempo con pioggia e temporali è arrivato dopo un mese di luglio che ha fatto registrare il 30% di pioggia in meno nel nord Italia, e che insieme al caldo torrido ha provocato la più grave siccità degli ultimi dieci anni, portando alla richiesta di dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura in molte regioni.
È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle infiltrazioni di aria fresca dal mar Baltico, che hanno abbassato le temperature e portato la pioggia dopo un mese di luglio con la precipitazione cumulata al nord che è stata, secondo l’Ucea, inferiore del 29,6% rispetto alla media geografica degli scarti del clima del periodo 1971-2000.
Le precipitazioni aiutano a combattere gli incendi, e dove non sono avvenute in modo violento sono importanti per la vendemmia, ma – sostiene la Coldiretti – arrivano troppo tardi per salvare le altre coltivazioni, che hanno subito tagli della produzione che a livello nazionale vanno dal -20% per il pomodoro al -30% per il mais fino al -40% per la soia. Forti riduzioni sono previste anche per la barbabietola da zucchero, con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord, e per il girasole (-20%).
Perdite produttive che insieme ai cali determinati dal caldo sulla produzione di latte (-15%) e sugli altri animali in allevamento hanno provocato danni all’agricoltura italiana che – stima la Coldiretti – si avvicinano ormai al miliardo di euro. Si tratta del risultato di un’estate iniziata con un mese di giugno in cui la precipitazione cumulata al nord era stata, sempre secondo l’Ucea, inferiore del 45,4% rispetto alla media geografica degli scarti del clima del periodo 1971-2000.
A preoccupare adesso sono anche i temporali violenti, che rischiano di aggravare il conto dei danni poichè la pioggia, per essere utile, deve cadere in modo costante e leggero, mentre i forti temporali – soprattutto se accompagnati da grandine – provocano gravi danni alle colture.
Comunicato stampa Coldiretti