Guidi: ‘Stop alle tasse per gli agricoltori emiliani’
di Mario Guidi
L’opera di ricostruzione è già cominciata, ma dobbiamo sapere se lo Stato è al nostro fianco. Non potremo accettare che ai danni del terremoto si sommino quelli della burocrazia e della lentezza statale.
I nostri agricoltori, operosi e laboriosi, sono già al lavoro per sgomberare le macerie e ripristinare l’attività produttiva. Lo Stato deve favorire questo processo e non bloccarlo con una modulistica complessa e con indagini tecniche che possono essere fornite solo da determinate professionalità che tra l’altro scarseggiano sul territorio.
Non sono pochi gli agricoltori che nelle loro aziende non hanno ancora visto né un rappresentante della Pubblica Amministrazione, né un tecnico. È naturale che la priorità vada all’incolumità delle persone, ma quello che chiediamo è di non dimenticare il nostro settore, che è fondamentale per l’economia di un territorio come quello emiliano-romagnolo e non solo. Qui siamo nel cuore dell’eccellenza agroalimentare, e le nostre aziende fanno da traino a tutto l’indotto.
Confagricoltura chiede la cancellazione di tutti i contributi fiscali, come previsto dal testo unico delle imposte sui redditi e dei relativi oneri previdenziali per tutta la zona interessata dal sisma, dove la terra continua a tremare. Non basta far slittare la data di giugno dell’Imu. Bloccare ogni forma di onere fiscale e contributivo per un’area produttiva devastata e provata è il minimo. Occorre dare respiro e certezze a chi è in difficoltà. E ci attendiamo meno burocrazia ed interventi tempestivi e semplificati per la certificazione tecnica dell’agibilità o meno delle strutture.
Mario Guidi è presidente di Confagricoltura