Agricoltura e web, il binomio non funziona

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Le difficoltà del settore con internet sono tante, ma l\'Inps ci crede: ecco gli ultimi sforzi dell\'Istituto per la previdenza sociale

L’ultimo passo avanti è stato fatto dall’Inps: con i servizi su internet, gli agricoltori possono finalmente evitare le code agli sportelli, le telefonate e le raccomandate postali. Il problema è uno solo: che la maggior parte degli agricoltori non è ancora propensa ad utilizzare il computer (e in tanti proprio non ce l’hanno). Per capirlo, basta conoscere la cifra di quanti hanno compilato online in 6° Censimento generale dell’agricoltura nel 2010: su circa 1.600.000 aziende, sono state appena 65.500, cioè poco più del 4%. Un disastro rispetto al resto d’Europa: in Francia, ad esempio, il 30% delle aziende agricole utilizza internet a scopo professionale.

L’alfabetizzazione informatica degli agricoltori è dunque ancora lontana. Ma dove sta il problema? Se per l’informazione anche l’agricoltura ha conosciuto un recente boom, con lo sviluppo di siti web destinati agli agricoltori professionisti, per i servizi professionali online come quello dell’Inps l’entusiasmo non è stato altrettanto. Eppure, l’Inps stesso ha lanciato i suoi servizi online proprio per eliminare le lamentele riguardo agli sportelli (code, lentezza, attese ai call center, eccetera). Ma gli agricoltori non l’hanno presa bene: quelli di montagna e di zone svantaggiate, in particolare, non si sentono sicuri a causa dell’assenza di un interlocutore umano.

Per l’Inps il prossimo passo da fare è dunque quello di rendere più fruibile il proprio sistema, e a tal fine esiste già un progetto che si articola in due fasi. La prima, la cui fase sperimentale è partita lo scorso novembre, riguarda un modulo organizzativo che devia tutte le telefonate destinate alle direzioni provinciali e le canalizza ad un Ccm (Contact center multicanale), che si occuperà di gestire le medesime. Ciò significa che ogni richiesta telefonica verrà smistata da un risponditore automatico, che la indirizzerà alla sezione competente dell’Inps. Per i quesiti semplici verranno fornite risposte pre-registrate, mentre per quelle più complesse ci sarà la possibilità di parlare con un operatore, il quale, se non sarà in grado di rispondere, provvederà a girare la telefonata all’ufficio competente.

Ci allacciamo così alla seconda fase, che riguarda appunto i ‘Centri regionali di informazione e consulenza’ (Cric) e i ‘Gruppi di assistenza informativa interna ed esterna’ (Gai), che avranno il compito di rispondere alle domande più specifiche. I primi si occuperanno delle richieste più complesse (suddivise nelle tre sezioni Pensioni, Prestazioni a sostegno del reddito e Posizioni contributive), mentre i secondi saranno competenti per i disservizi, curando la diffusione delle nuove procedure telematiche Inps presso gli enti e le associazioni. Il programma è ampio e ambizioso: gli agricoltori italiani riusciranno a starci dietro?

Agrinotizie


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