Vivere l’agricoltura ai tempi dei Romani

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La fattoria didattica La Centuria ricrea perfettamente le condizioni agricole di due millenni fa

C’è un luogo, nella campagna di Cesena, in cui il tempo pare essersi fermato agli antichi Romani. Si tratta dell’azienda agricola La Centuria, il cui titolare, l’appassionato Carlo Alessandri, ha ricreato perfettamente le condizioni dell’agricoltura ai tempi della centuriazione romana. Un esperimento di grande fascino, che ben si presta a diventare fattoria didattica: infatti, La Centuria lo diventerà a partire dalla prossima primavera.

«Gli alunni delle scuole elementari potranno vedere con i propri occhi come funzionava l’agricoltura romana prima che diventasse estensiva: il mio progetto, unico in Italia, ricrea perfettamente le condizioni di due millenni fa», spiega entusiasta Alessandri, che ha svolto per anni approfonditi studi storici prima di lanciare il suo progetto. «La documentazione, per fortuna, non manca: abbiamo in mano trattati di materia rurale che riguardano l’allevamento, l’apicoltura, la coltura del grano, della vite, dell’olivo, degli ortaggi; nonché innumerevoli rappresentazioni figurate, calchi di epigrafi e ricostruzioni di attrezzi agricoli. Ampiamente testimoniata è anche la scienza agrimensoria, disciplina antichissima nell’Italia centrale, con esempi di limitazione romana del suolo, le cui tracce si sono conservate attraverso i secoli nelle nostre campagne».

L’assegnazione di un territorio romano ad agricoltori privati era preceduta da un’attenta misurazione e divisione del suolo, il cui procedimento si basava sulle linee del decumano e del cardo. Tale centuriazione rispondeva non solo a funzioni produttive, ma anche a una divisione di stampo religioso della vita e del cosmo. Il territorio agricolo cesenate è il migliore esempio europeo di conservazione della razionalizzazione del territorio organizzato dai Romani in epoca tardo-repubblicana: infatti, solo qui si sono conservate le tracce delle divisioni dei campi, a partire dalle quali Alessandri ha ricostruito la realtà di duemila anni fa in appena quattro ettari di terreno.

Nell’azienda agricola La Centuria non manca nulla: in campo, attentamente suddivise, si trovano le coltivazioni appartenenti alla tradizione romana (mele, pere, susine, prugne, ciliegie corniole, legumi, farro, grano, orzo, noci, uva bianca e rossa), un bosco di querce e uno di ulivi, un labirinto di more e lamponi, un laghetto circondato di salici, un vivaio, un orto botanico con erbe officinali, e, ancora in costruzione, un edificio che fa da museo, struttura di accoglienza e aula didattica, costruito ovviamente secondo i canoni della tradizione romana, con il riscaldamento sotto al pavimento come si vede a Pompei.

Alessandri ha prestato grande attenzione ad ogni varietà, mettendosi a coltivare quelle che i Romani stessi conoscevano, uve comprese. A partire dalla primavera, chiunque potrà fare un viaggio nel passato in questo ambiente a misura d’uomo, in cui per qualche ora ci si riesce a sentire nei panni di un antico romano. «Non ho solo pensato alla fattoria didattica: ho anche preso le autorizzazioni per diventare un agricampeggio», conclude Alessandri ammirando la sua fedele ricostruzione che regala a tutti l’emozione di tornare alla più antica tradizione.

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Chi è interessato a maggiori informazioni può visitare il sito www.agriturismolacenturia.it, ricco di informazioni storiche sull’agricoltura ai tempi dei Romani, nonché di presentazioni dell’azienda La Centuria. Sopra, tre foto dell’azienda, nella quale torneremo a primavera per ammirarla nel suo periodo migliore.

Agrinotizie


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