Vino novello, produzione in calo del 20%
La tradizione vuole che la stagione del vino novello venga inaugurata il 6 novembre. Mancano perciò pochi giorni ai primi assaggi di questo apprezzato vino, la cui produzione, però, quest’anno ha conosciuto delle notevoli difficoltà. Coldiretti annuncia infatti che le riduzioni di quantità della vendemmia 2011 abbiano determinato un calo di produzione del -20% di vino novello, seppure la qualità delle uve quest’anno risulti alquanto pregiata. Le stime dell’associazione verde parlano di sei milioni di bottiglie piazzate sul mercato, che dovranno essere consumate entro febbraio per preservare le caratteristiche del novello (un vino che, come si sa, deve essere bevuto appena prodotto).
Il vino novello è un fenomeno di nicchia nato sulla scia del Beaujolais, un’invenzione commerciale della Francia (la cui commercializzazione inizia il 17 novembre) con l’obiettivo di conquistare nuove fasce di mercato. Il novello italiano viene prodotto con la stessa tecnologia utilizzata dai francesi, ma ovviamente le uve sono diverse: nel nostro paese i principali sono il sangiovese (Emilia Romagna) e il cabernet e il merlot (Veneto), ma sono molto apprezzate anche le varietà autoctone quali il Teroldego, il Nero d’Avola e il Ciliegiolo.
Il vino novello è un prodotto piacevole, dal colore vivace e dall’esplosivo profumo di frutta. Il prezzo di una bottiglia si aggira intorno ai cinque euro. Quest’anno, il mercato è stato scosso dall’introduzione del novello a marchio Coop, che dopo il latte e l’olio ha deciso di tuffarsi anche nel vino; tuttavia gli ultimi dati sui consumi interni danno il novello in forte calo: che la moda sia già passata?