Bilancio Ue 2012, approccio responsabile
La Commissione per i bilanci del Parlamento europeo (Cobu) ha adottato la sua posizione sul bilancio generale dell’Unione europea per il 2012. Il voto ha sottolineato l’approccio responsabile degli eurodeputati, consapevoli del contesto di crisi economica in cui si trova l’Europa, ma anche convinti della necessità di utilizzare le risorse europee in maniera efficace, insistendo sul ruolo del bilancio europeo quale strumento di rilancio dell’economia attraverso un piano di investimenti. La strategia Europa 2020 é la protagonista di questo bilancio, che punta alla crescita intelligente sostenibile ed inclusiva dell’Ue, valorizzando il concetto di valore aggiunto europeo, che dimostra come la spesa europea generi benefici chiari e visibili a favore dell’Unione e dei suoi cittadini.
La linea principale é stata quella di reagire con forza ai tagli proposti dal Consiglio nella sua lettura, attraverso il ripristino del progetto di bilancio, così come presentato dalla Commissione Europea, e con l’aggiunta di una serie di incrementi concentrati in un numero limitato ma selettivo di linee, che riflettono pienamente le priorità espresse dal Parlamento nei mesi precedenti.
"Abbiamo ritenuto opportuno – dichiara Giovanni La Via, relatore ombra per il Ppe – sostenere politiche e settori chiave per la crescita dell’Europa, attraverso il supporto alla ricerca (7° Programma Quadro), con stanziamenti destinati a promuovere la competitività delle imprese, in particolare delle piccole e medie, e a favorire l’innovazione e supporto dei giovani (Lifelong Learning – Erasmus), con una serie di aumenti strategicamente mirati al rilancio degli investimenti in Europa".
L’approccio responsabile si é manifestato nella scelta di non superare i margini delle singole rubriche, se non per la Rubrica 4, che ha dovuto fronteggiare eventi imprevedibili al tempo della programmazione finanziaria, e per la Rubrica 1a, che vede concentrate le priorità della Strategia EU2020, rubriche per le quali si chiederà la mobilitazione dello strumento di flessibilità. Per quanto riguarda la Rubrica 2, é stata ribadita la necessità dell’impegno finanziario nel settore agricolo, con la messa a disposizione di fondi e risorse adeguate rispetto alle sfide da affrontare, e con la difesa del Fondo di aiuti alimentari agli indigenti.
Prosegue La Via: "Ho fortemente sostenuto il fondo alimentare per gli indigenti perché volevo mandare un messaggio di attenzione ai più deboli, di solidarietà da parte di un’Europa che non può far mancare il proprio sostegno alle fasce meno abbienti della popolazione in un momento difficile come quello che stiamo vivendo". Questo voto segna un importante risultato anche in materia di politiche di immigrazione: "Abbiamo eliminato i tagli operati dal Consiglio sul Fondo europeo delle frontiere esterne e sul Fondo europeo per i rimpatri, linee per le quali ha chiesto il ripristino del Bilancio Ue. Al contempo abbiamo chiesto risorse aggiuntive sulla linea Frontex (Agenzia UE per le frontiere esterne), per l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo politico e per il Fondo europeo per i rifugiati. Nello spirito di reciproca responsabilità e solidarietà tra gli Stati membri, – conclude Giovanni La Via – queste misure si rivelano necessarie sia per il rafforzamento della sicurezza interna nell´UE che per l´assistenza ai territori nei quali avvengono le operazioni di prima accoglienza degli immigrati."