Vino, le imprese puntano sul marketing
Il vino italiano continua a volare alto. In un periodo di forte crisi economica, in particolare nel settore agricolo, il comparto vitivinicolo è uno dei pochi che non solo riesce a salvarsi, ma addirittura raggiunge risultati da record. Se l’anno scorso la grande soddisfazione è stata quella di superare la Francia e diventare così il maggiore produttore mondiale, quest’anno l’Italia vinicola può vantare altri ottimi risultati, primo fra tutti quello della crescita del marketing.
Sono infatti freschissimi i dati diffusi dal Mipaaf in merito alla promozione del vino. Da essi si scopre che i 110 progetti presentati dagli operatori vitivinicoli per la promozione del vino italiano nei mercati extracomunitari hanno ottenuto ben il 77% dei fondi erogati dall’Unione Europea nel 2011. E pensare che i contributi erano passati dai 49 milioni di euro nel 2010 agli 82 nel 2011, distribuiti tra i 27 Stati membri alle aziende agricole disposte comunque a investire in marketing, dato che il contributo per ogni operatore era del 50% delle spese totali. L’altra metà, dunque, doveva essere sborsata dalle aziende. Ma nonostante ciò, le imprese vitivinicole italiane si sono dimostrate così attive da ottenere più di tre quarti dei fondi europei.
Passando ai dati sui contributi nazionali, si scopre che anche i 24 milioni di euro messi a disposizione dal Mipaaf per la promozione del vino sono stati bruciati, così come dai dati regionali si nota una spesa di ben 39 milioni di euro distribuiti dalle regioni per progetti di marketing. E da questi ultimi dati mancano ancora le cifre di Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna e Basilicata. La regione più attiva nella promozione vinicola è stata il Piemonte, con una spesa di 9,5 milioni, seguita da Umbria ed Emilia Romagna.
In questo ottimo constesto, positiva si è rivelata la collaborazione tra Mipaaf e Regioni, un’azione chiesta a gran voce già da tempo e finalmente attivata quest’anno: grazie alla sinergia, le numerose iniziative di contributo sono state accorpate, evitando la polverizzazione della spesa. Un altro grande aiuto è poi giunto dalle direttive sui mercati ai quali destinare le campagne di marketing: lo scorso anno il Mipaaf aveva scoperto che il 94% di esse si era concentrato su Usa e Canada, e così quest’anno si è deciso di obbligare a un maggiore equilibrio, aumentando soprattutto le campagne in Russia, Brasile, Messico, est europeo ed estremo oriente.