Kverneland e Modena: un amore lungo 30 anni

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Agrinotizie ha visitato lo stabilimento produttivo di Kverneland situato a Modena, che vanta una lunga storia di successi e innovazioni.

Lo scorso 28 giugno Agrinotizie ha visitato lo stabilimento produttivo di Modena di Kverneland Group, che si trova in questa città già dal lontano 1992. Siamo stati accolti dal direttore di stabilimento Pietro Maletti, insieme a una parte del management team della fabbrica, costituito da Luca Muratori e dal product manager delle macchine a Pto Alessio Zizza. Nella sala riunioni dello stabilimento abbiamo anche avuto il piacere di incontrare l’amministratore delegato di Kverneland Group Italia Eleonora Benassi e il direttore commerciale Sandro Battini, nonchè tutti gli area manager di Kverneland Group Italia che hanno poi visitato la fabbrica e assistito alla presentazione delle prossime ed importanti novità che usciranno sul mercato nel 2012.

Pietro Maletti ci ha introdotto alla storia di questo stabilimento, che inizia nel lontano 1952, quando il suo omonimo nonno Pietro Maletti fonda nella città emiliana la "Maletti Macchine Agricole", che si dedica subito alla produzione di aratri, per poi allargarsi dapprima alle frese rotative (1960), poi alle vangatrici rotative e agli scavafossi (1965), infine ai trinciastocchi (1975). Durante questa fase di espansione, in cui il successo dei macchinari di Maletti è tale da estendersi anche negli Stati Uniti, viene presa la decisione di interrompere la produzione originaria di aratri, per dedicarsi invece a quella degli erpici rotanti rigidi, macchinari innovativi che determinano la definitiva affermazione dell’azienda modenese.

L’espansione economica nel 1983 permette alla Maletti di trasferirsi in un nuovo, grande stabilimento, nel quale diventa possibile dedicarsi alla produzione di prodotti da giardinaggio. E’ a questo punto che il gruppo norvegese Kverneland, attirato dal know-how della Maletti company, decide nel 1992 di scegliere l’azienda italiana, allora condotta da Franco Maletti (figlio di Pietro senior e padre di Pietro junior), come partner per la produzione di macchine a Pto, entrando in società con una quota del 50%.

Il polo modenese diventa così un punto strategico per la produzione italiana e internazionale di Kverneland, che contribuisce all’ulteriore ingrandimento della fabbrica e all’introduzione dell’erpice rotante pieghevole, un altro innovativo macchinario fondamentale per l’affermazione nel mercato dei prodotti del gruppo Kverneland, che nel 1995 decide di acquistare il restante 50% della Maletti. In questo modo Kverneland può apportare delle decise rivoluzioni nello stabilimento: nel nuovo millennio, il gruppo norvegese sceglie di interrompere la produzione di attrezzature per giardinaggio, di vangatrici rotative e di scavafossi, per concentrarsi unicamente sugli erpici rotanti, sulle frese e sui trinciastocchi, che stanno sbancando il mercato mondiale.

Nel 2007 e nel 2008 il totale rinnovamento di questi prodotti, unita al lancio del nuovo trinciastocchi polivalente Fro, comporta un’ulteriore affermazione di Kverneland nel mercato. Diventa così necessaria la decisione di aumentare la capacità tecnologica dello stabilimento, che lo scorso anno è stato dotato di un impianto di verniciatura semirobotizzato di ultima generazione.

Sia Pietro Maletti che il management di Kverneland Group Italia hanno raccontato davvero con orgoglio la storia di questo stabilimento, che da piccola fabbrica di stampo italiano è diventato un’arteria principale della fitta rete mondiale del gruppo Kverneland. Non va dimenticato che il gruppo norvegese è ben presente in Italia sia dal punto di vista produttivo – con questo stabilimento e con una quota del 39% nella società Gallignani Spa di Russi, produttrice di rotopresse – sia dal punto di vista commerciale, avendo una propria filiale di vendita, la Kverneland Group Italia, con sede a Castiglione delle Stiviere (Mantova).

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Foto 1: il nuovo stabilimento modenese di Kverneland Group.

Foto 2: un operatore nel reparto della fabbrica dedicato alla produzione di trinciastocchi.

Foto 3: uno scatto degli anni ’60 per immortalare il primo prototipo di zappatrice prodotto da Maletti. A partire da destra: Franco Maletti (figlio del fondatore), Pietro Maletti (fondatore dell’azienda), l’organico di fabbrica. Alla guida della zappatrice, il famoso calciatore degli anni 50/60 del Modena, Ermanno Malinverni.

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Agrinotizie


One comment

  • Daniele Bertarini

    Febbraio 26, 2020 at 12:56 pm

    Bella azienda ,

    Reply

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