Manovra, ecco che cosa cambia per l’agricoltura

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Fa polemica l\'annullamento delle multe per le quote latte. Bene, invece, per gli aiuti alle imprese agricole in difficoltà.

La Manovra economica da 47 miliardi di euro su cui sta lavorando il governo non conta ancora di un testo definitivo, ma riguardo alle misure incentrate sul settore agricolo si può già tracciare un quadro complessivo, che tocca soprattutto i temi delle quote latte, dei contributi previdenziali, dei debiti fiscali e creditizi , del salvataggio delle imprese in crisi e del fermo pesca (ma di quest’ultimo tema abbiamo già parlato qualche giorno fa in questo articolo: www.agrinotizie.com/articoli/news.php).

Riguardo al salvataggio delle imprese, che è l’argomento certamente più interessante, la Manovra non ha fatto altro che estendere agli imprenditori agricoli, tramite la cosiddetta "esdebitazione", i benefici delle procedure concorsuali in precedenza riservate agli imprenditori commerciali, in modo da procedere alla ristrutturazione dei debiti e «permettere così agli agricoltori di liberarsi dei pesi residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti, in modo da poter riprendere la propria attività economica dietro le garanzie dell’Ismea», come ha spiegato una nota del ministro dell’agricoltura Francesco Saverio Romano diffusa sul sito del Mipaaf. Ma il provvedimento salva imprese riguarda anche la transazione fiscale, ovvero, in poche parole, i rapporti tra imprenditore agricolo, agenzie fiscali ed enti gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatoria: a quanto pare, sempre secondo Romano, questa è «una svolta epocale che per la prima volta in 65 anni permette alle aziende agricole di riprendersi senza alcun rischio di fallimento».

Ma veniamo alle quote latte, che rappresentano invece l’argomento più controverso. In questo caso, la nota del Mipaaf ha spiegato che la Manovra prevede il trasferimento delle cartelle esattoriali ad Agea, che dovrà provvedere al recupero dei crediti vantati dallo Stato in base alle azioni già avviate. I crediti per i quali può scattare la transizione fiscale sono esclusivamente i tributi amministrati dalle agenzie fiscali: sono dunque esclusi l’Iva, i tributi locali e le ritenute operate e non versate. Ma la transazione può riguardare sia il tributo che gli accessori.

Insomma, la parte dedicata alle quote latte consiste nell’ennesimo stop al pagamento delle multe, un colpo di mano che non è ovviamente piaciuto alle organizzazioni agricole. Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, ha ad esempio parlato di «un ulteriore danno economico per i contribuenti e una beffa per gli allevatori onesti». Giuseppe Politi, presidente Cia, ha invece definito la misura «vergognosa», in quanto «premia i furbi e dà uno schiaffo alla legalità, continuando a non saldare il debito con l’Ue di oltre quattro miliardi di euro, accumulato dal 1984». Maurizio Gardini, presidente Federagri, proprio per questo ha rivolto un appello al parlamento affinché l’interruzione del pagamento delle multe venga respinta dal Parlamento.

Infine, c’è il provvedimento sui 45 giorni di fermo pesca. Qui il governo ha trovato nove milioni di euro per risarcire i pescatori che verranno interessati dal blocco dell’attività, reso necessario soprattutto per consentire la riproduzione dei pesci in mare Adriatico, che in un anno si sono praticamente dimezzati. Ma un’altra norma spuntata all’improvviso, e sempre riguardante il settore primario, è quella della chiusura definitiva dei debiti contratti dall’ente risi con le banche per l’attività di ammasso obbligatorio. 

Agrinotizie


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