Ue, approvata l’etichetta di origine
Nella plenaria di ieri a Strasburgo, il testo del regolamento sull’informazione dei consumatori della tedesca Sommer, approvato con 606 voti favorevoli, 46 contrari e 26 astensioni, ha recepito l’accordo di un non facile compromesso fra Parlamento e Consiglio europeo. Quello di ieri è infatti stato l’esito di un percorso quasi triennale, nel corso del quale si è tenuto un acceso dibattito sul diritto ad una completa ed esaustiva informazione al consumatore, che ha visto posizioni contrastanti tra i diversi attori.
"Siamo giunti ad un buon risultato – dichiara in merito l’onorevole Giovanni La Via – che rispecchia la maggior parte delle aspettative dei consumatori. Attraverso questo regolamento, testimonianza della grande attenzione non solo verso i consumatori ma anche verso i produttori di beni agroalimentari, abbiamo voluto porre al centro dell’opinione pubblica il notevole ruolo che un’etichetta assume nella fase finale di acquisto del prodotto. Si tratta di garantire ai consumatori la riconoscibilità dello stesso e di offrire loro le informazioni nutrizionali necessarie per una scelta consapevole e salutare, considerando, pertanto, un’etichetta agroalimentare un valido strumento nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e nella lotta all’obesità."
Tra le novità dell’etichetta figurano la completa e visibile indicazione del contenuto energetico, la percentuale di grassi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale; l’indicazione di allergeni; l’estensione dell’indicazione di origine alle carni fresche provenienti da suini, ovini, caprini e pollame; l’eliminazione di possibili elementi grafici o descrittivi fuorvianti circa la reale identità del prodotto.
"La lotta all’agropirateria diventa adesso più serrata – conclude l’eurodeputato Giovanni La Via – e, in attesa di una armonizzazione a livello europeo della legge, la tutela delle produzioni agroalimentari ha adesso una marcia in più." Dopo l’approvazione della legge, gli operatori dell’agroalimentare potranno entro tre anni adattarsi alle nuove norme, e avranno fino a 5 anni per applicare le norme sulla dichiarazione nutrizionale.