Agricoltura in difficolta’ per il caro-petrolio
Gli agricoltori italiani chiedono a gran voce dei contributi sull’acquisto del gasolio. Da quando i prezzi del petrolio sono saliti vertiginosamente, penalizzando le aziende agricole, le associazioni italiane a tutela del settore primario stanno chiedendo a gran voce la reintroduzione del cosiddetto "bonus gasolio". Anzi, per essere precisi, la Confederazione Italiana Agricoltori esige non solo la sua reintroduzione, ma addirittura la sua estensione a tutte le aziende agricole: «la situazione è diventata insostenibile», ha dichiarato la Cia in una recente nota.
Al coro di protesta si unisce la Coldiretti, che sottolinea come l’aumento del gasolio abbia provocato «un rincaro del 3% dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande, in quanto l’86% dei trasporti commerciali in Italia avviene su camion, facendo percorrere circa duemila chilometri ad un prodotto per portarlo dal campo allo scaffale del supermercato». Tali rincari, secondo Confagricoltura, sono delle vere e proprie «opere di sciacallaggio, e per questo vanno evitati ulteriori allarmismi, anche se la situazione è preoccupante».
Va ricordato che sono però le serre a soffrire maggiormente del rincaro del gasolio, stravolgendo i bilanci delle aziende agricole: secondo Coldiretti, l’aggravio dei costi per le aziende agricole ha raggiunto i duecento milioni di euro. «Il rischio – sostiene la Cia – è che alle venticinquemila imprese del settore primario che l’anno scorso hanno chiuso i battenti se ne aggiungano molte altre». Per questo sembra più che mai necessario un intervento del governo per rimediare alla situazione, pur rispettando il contenzioso con l’Unione Europea che portò, nel 2009, all’abolizione dell’accisa zero (cioè alle agevolazioni sull’acquisto di gasolio per le serre). Ma le soluzioni sembrano ancora molto lontane.