Irrigazione a pioggia per il pomodoro

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Una tecnica semplice e tradizionale, che può fare la differenza sulla riduzione dei costi di produzione. Soprattutto in un momento di crisi come questo.

I coltivatori di pomodoro continuano a non guadagnare. Con i prezzi che riescono a malapena a toccare i 40 euro per tonnellata, è un miracolo riuscire a recuperare i costi di produzione, anche se la maggior parte dei produttori è in perdita di almeno il 30%. Questo a causa del maltempo e delle malattie, che la scorsa estate hanno compromesso un settore già fortemente in difficoltà a causa del basso prezzo riconosciuto alla materia prima. In vista della primavera prossima a venire, dunque, è meglio prevenire i danni tramite l’utilizzo di concimazioni tradizionali e di irrigazioni programmate con impianti a pioggia, due tecniche che possono aiutare a ridurre i costi in maniera decisiva: l’agricoltore che seguirà queste semplici dritte potrà infatti riuscire a restare entro il 15% della produzione lorda vendibile, risparmiando circa mille euro per ogni ettaro coltivato a pomodoro, ortaggio che, lo ricordiamo, se rimane invenduto sui campi viene pagato cinque centesimi al chilo. Le strategie di riduzione dei costi risultano allora di fondamentale importanza.

L’irrigazione a pioggia (nella seconda foto), nonostante sia una tecnica semplice e poco tecnologica, è proprio la misura che più fa risparmiare ai coltivatori di pomodoro: essa, infatti, è poco costosa ma assicura allo stesso modo una corretta crescita del pomodoro, soprattutto se effettuata con rotoloni. Una distribuzione di 250 millimetri di pioggia irrigua in un ciclo di coltivazione, tanto per fare un esempio, comporta dei costi complessivi di ammortamenti e di operazioni irrigue che vanno dai 350 ai 400 euro per ettaro, a seconda dell’organizzazione dell’azienda agricola. E tutto ciò, come già accennato, non penalizza né la qualità né la quantità dell’ortaggio, che anzi risultano molto simili a quelle ottenute mediante l’irrigazione a goccia (nella terza foto), così come i costi di concimazione.

L’irrigazione a pioggia, anzi, è una procedura molto più semplice per l’agricoltore, in quanto non richiede lo stesso impegno necessario per i complessi sistemi a goccia, i quali vanno attentamente calibrati e gestiti. Perlopiù, gli impianti a goccia hanno un grosso difetto: anche se l’acqua viene erogata sopra e sotto la superficie del suolo senza perdite causate dall’evaporazione, infatti, questo tipo di impianti umidifica solo parzialmente il terreno, costringendo lo sviluppo delle radici della pianta nella sola zona bagnata. L’irrigazione a pioggia, insomma, è il metodo migliore non solo per ridurre notevolmente i costi di produzione, ma anche per evitare continue operazioni di manutenzione dell’impianto.

Agrinotizie


One comment

  • luca

    Aprile 25, 2020 at 12:13 pm

    Vi ringrazio immensamente dei preziosissimi ragguagli che mi avete fornito

    Reply

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