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Respinti seicento ricorsi, ai produttori non rimane che rateizzare

Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di circa seicento allevatori zootecnici che contestavano il calcolo delle multe sui superamenti di quota. La vicenda, che riguarda nel complesso una somma di oltre 700 milioni di euro, è lunga e parte dallo scorso anno, quando la legge 33/2009 ha approvato l’assegnazione di 840 mila tonnellate di quote latte comunitarie aggiuntive, un nuovo metodo di calcolo della rettifica in grasso della produzione consegnata ed un round di rateizzazione per regolare l’accumulo di multe nel passato. In sostanza, Agea ha dovuto conteggiare di nuovo le multe e notificarle ai produttori, i quali in circa seicento hanno presentato ricorso. Come detto, il Tar del Lazio ha rigettato tutto, dando ragione ad Agea.

I seicento allevatori, a questo punto, per non pagare le sanzioni – in certi casi molto elevate – possono aderire alla rateizzazione della già citata legge 33/2009. Questo il procedimento: il produttore che ha ricevuto una multa dovrà presentare una domanda di rateizzazione al Commissario straordinario sulle quote latte, il quale indicherà il piano di pagamento da seguire, a seconda della sua entità. Per sanzioni da 25 a 100 mila euro, infatti, sono previste dilazioni fino a dieci anni; da 100 a 300 mila euro il limite è di vent’anni, mentre chi deve saldare più di 300 mila euro ha a disposizione trent’anni. Le sanzioni al di sotto dei 25 mila euro, invece, non possono essere rateizzate. Una volta notificato il piano di pagamento, l’allevatore avrà trenta giorni per decidere se accettarlo o ricorrere per cambiarlo.

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