Conserve Italia, -7% di consumo acqua grazie all’agricoltura di precisione
Conserve Italia si butta sull’agricoltura di precisione per ridurre l’uso di acqua nella coltivazione di pomodoro, mais, fagiolo e pisello. Il consorzio cooperativo dei marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Bue e Jolly Colombani ha illustrato nei giorni scorsi un nuovo progetto triennale di innovazione agronomica avviato in collaborazione con l’Università di Milano, l’Università di Genova e il C.I.C.A. di Bologna, che prevede anche la sperimentazione di un’app per smartphone per conoscere lo stato nutrizionale delle colture.
Il progetto triennale, co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ha coinvolto tre aziende agricole associate a Conserve Italia presenti nelle province di Ferrara e Piacenza.
«Con questo progetto sull’agricoltura di precisione – ha spiegato il presidente di Conserve Italia, Maurizio Gardini – abbiamo testato l’utilità di alcuni strumenti da mettere a disposizione dei nostri agricoltori per ottenere dalle piante il massimo delle loro potenzialità, contribuendo da un lato ad aumentare la redditività delle aziende agricole, dall’altro a razionalizzare l’utilizzo di acqua, fertilizzanti e pesticidi così da ridurre l’impatto sull’ambiente. I risultati ci dicono che applicando le tecniche sperimentate sarà possibile, ad esempio, diminuire fino al 7% il consumo idrico per colture orticole come pomodoro da industria, pisello, mais dolce e borlotto. Siamo una grande cooperativa che riunisce migliaia di agricoltori, la nostra filiera integrata parte dal seme, passa dal campo e dopo la trasformazione industriale arriva fino alla commercializzazione; siamo quindi in grado di controllare l’intero processo produttivo».
Aggiunge il direttore generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti: «Grazie alle sperimentazioni svolte abbiamo verificato l’importanza di nuovi strumenti per rendere più efficienti i trattamenti fungicidi, razionalizzare le concimazioni, ridurre l’impiego di acqua e conoscere nel dettaglio le strategie di adattamento delle piante ai cambiamenti climatici così da sviluppare varietà più adatte per le condizioni che si verificheranno nei prossimi decenni».
One comment
Valentino
Gennaio 14, 2020 at 11:41 am
Progetto molto interessante e articolo ben fatto. Se interessati a questo genere di innovazioni passate a trovarmi sul mio sito.