Grano francese in crisi, qualità pessima

Grano francese in crisi, qualità pessima - Immagine
Si parla di 15 milioni di tonnellate non destinabili alla panificazione. Bene la situazione negli Stati Uniti.

di Sergio Pitzalis

L’obiettivo finale si sta avvicinando: per il wheat Usa il prezzo dei 4 dollari e 50 cent per bushel è ormai a portata di mano. Mancano poco più di 50 cent di dollaro per bushel per tornare ai prezzi minimi testati nel 2010. Per i cereali e la soia i prezzi del 2010 stanno rappresentando un livello di arrivo delicato, idoneo per una nuova fase rialzista di lungo termine. Le condizioni dei mercati fisici e il tempo a disposizione concorrono a tale risultato. Anche gli ultimi dati del Dipartimento dell’agricoltura americano (Usda) e della Fao hanno confermato un ulteriore incremento della produzione e soprattutto di scorte finali a livello mondiale di cereali e soia. Un nuovo elemento che pesa sui prezzi a termine dei mercati Usa ed europei.

Mercato internazionale

Frumento

Con gli ultimi dati si confermano le difficoltà di esportazione del grano e dei cereali per gli agricoltori americani. La produzione mondiale è vista in crescita, e con la produzione anche le scorte finali di frumento. In effetti, quest’anno non ci sono state difficoltà particolari legate al clima, né in America né nel resto del mondo. La questione ucraina sta andando avanti con proclami in parte violenti, ma senza mai danneggiare la produzione e il commercio con l’estero. La quantità prevista da Russia e Ucraina è, a oggi, confermata e a prezzi competitivi.

L’Usda lo scorso giovedì ha stimato le scorte mondiali di grano in aumento di 3,4 milioni di tonnellate, di cui quasi 1 milione solo dagli Stati Uniti. Tra l’altro, il rafforzamento del dollaro nei confronti delle altre valute non aiuta certamente i prodotti agricoli a stelle e strisce a uscire dal paese. Nel caso del frumento, l’Usda fa notare come gli agricoltori statunitensi soffrano di una concorrenza sempre più agguerrita e intensa da parte delle nazioni esportatrici rivali, dovendo così tagliare le proprie vendite all’estero e aumentando le scorte.

Anche la raccolta prevista tra poco in Brasile parla di possibile record per quest’anno, così come in Argentina, dove si prevede un incremento del 16,5% a 4,4 milioni di ettari per il raccolto di grano 2014/2015.

Mais

Il prezzo a termine del mais Usa è sceso maggiormente rispetto al prezzo del wheat. Il livello attuale è in pratica allineato ai minimi del 2010, momento dell’inizio della fase rialzista di lungo termine. Tra l’altro, proprio dagli Stati Uniti segnalano problemi legati al gelo delle ultime settimane, anche se il raccolto previsto, abbondante e di buona qualità, non preoccupa più di tanto gli operatori del settore.

A ogni modo, a inizio settembre il corn presentava una maturazione completa solo per il 15% del seminato, contro un 30% dello scorso anno. Le previsioni Usda indicano un rendimento finale negli Stati Uniti superiore ai 171,7 bushel per acro.

Soia

Non è bastata neppure la notizia di una possibile vendita record degli Stati Uniti di soia verso paesi non ancora dichiarati a rialzare il prezzo della soia. Così come per il wheat, il prezzo della soia USA troverà un supporto primario intorno a 9 dollari per bushel. Questo significa che il prezzo può scendere ancora di ulteriori 50 cent di dollaro per bushel. I dati Usda parlano di una produzione record, con i 475 milioni di bushel previsti per il 2014/2015, uguagliando il raccolto 2006/2007. La resa finale di soia si attesta sui 46,6 bushel per acro.

Certamente, le condizioni attuali dei mercati agricoli americani stanno attirando l’attenzione di molti compratori, primi tra tutti i cinesi, pronti a comprare grandi quantità di soia a prezzi veramente vantaggiosi se confrontati ad appena pochi mesi fa. Tuttavia, osservando come si stanno muovendo i fondi speculativi internazionali, si nota come questi ultimi siano ancora ribassisti per la soia, con numerosi contratti short ancora aperti e rialzisti con il corn, con l’acquisto di un numero elevato di contratti long.

Mercato europeo

Che cosa sta accadendo al milling wheat francese? Il prezzo per tonnellata cala ulteriormente e scende sotto il livello chiave dei 173 euro. Le ragioni di tale ribasso sono diverse da quelle dei prezzi agricoli americani, ma non ancora del tutto chiare. Non essendoci ancora posizioni ufficiali da parte delle varie agenzie francesi, ogni commento può essere non appropriato; certo è che la mancanza di notizie ufficiali conferma un disagio ormai consolidato. Un dato su tutti: l’Algeria, noto acquirente della Francia, quest’anno ha scelto grano del Mar Nero, non solo per il prezzo competitivo ma anche per la qualità del prodotto.

Altra notizia che indica le difficoltà che stanno incontrando in Francia è la conferma di aver importato 100 mila tonnellate di grano tenero destinato alla macinazione dalla Germania. La notizia può, a prima vista, essere considerata positiva per il mercato francese, ma c’è chi la ritiene volutamente fuorviante con lo scopo di prendere ancora tempo. Infatti, da France AgriMer si parla solo del 59% del raccolto di quest’anno adatto per la panificazione, contro il 95% di un anno fa! Da fonti non confermate, si parla di un quantitativo di 15 milioni di tonnellate di frumento tenero non destinabile alla panificazione contro appena 2 milioni di tonnellate dello scorso anno. Un problema non da poco, con molti aspetti ancora da definire per tutto il comparto agricolo francese. La sensazione è di non riuscire a soddisfare tutte le commesse aperte da parte della Francia come paese esportatore.

Che cosa potrà accadere? Non è al momento possibile saperlo, ma certo è che tra non molto una risposta dovrà essere data a tutti quelli che aspettano grano tenero francese di ottima qualità.

Infine, l’Ucraina conferma una produzione di mais superiore di 953 mila tonnellate, pari al 5% della precedente stima, mentre dalla Russia confermano un raccolto di mais di 2 milioni di tonnellate in più rispetto al previsto.

Intanto continua il rilevamento dei prezzi all’origine. Sui due report settimanali disponibli cliccando qui abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti da aprile a oggi. Dalle prime rilevazioni si possono già individuare degli spunti interessanti. Ad esempio, è il mais nazionale ad avere seguito in modo costante l’andamento del corn americano. La soia di nostra produzione appare ben predisposta a seguire la tendenza esterna, anche se da due mesi circa non abbiamo scambi nelle nostre principali borse merci. Più delicata la situazione del grano tenero e duro. Per il frumento non abbiamo un dato ancora allineato ai prezzi esterni.

– – –

Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

Agrinotizie


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *


Chi siamo

Agrinotizie.com è un portale di informazione gratuita dedicato al settore dell’agricoltura, nato nel 2010 come servizio per le imprese agricole e gli operatori del settore.


0549 902240

INVIA UNA MAIL


Seguici su Facebook



Newsletter