Mercato cereali, l’Europa può fare di più

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La politica agricola dell\'Ue dovrebbe sfruttare le capacità dei nostri agricoltori per contrastare la leadership russa. Intanto, sono in arrivo le previsioni Usda sul raccolto mondiale di cereali.

di Sergio Pitzalis

La giornata odierna rappresenta un punto chiave per gli operatori del settore agricolo. L’appuntamento del 31 marzo, con i dati serali del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda), sono ormai il primo vero test previsionale sui nuovi raccolti. Un tempo, quando i mercati fisici giocavano ancora un ruolo primario rispetto ai mercati a termine, questi dati erano ritenuti importanti ma non fondamentali. Oggi, invece, sono le mosse degli operatori finanziari a determinare la tendenza dei mercati agricoli.

Mercato internazionale

Con gli occhi puntati ai dati di stasera, gli analisti stanno cercando di combinare tutte le possibili soluzioni tra produzione, scorte e consumo di cereali e semi oleosi. Le principali agenzie di analisi, nell’attesa, sembrano concordare sul fatto che i raccolti di grano tenero e soia siano in crescita o stabili rispetto a quelli dello scorso anno. La differenza la potranno fare gli spostamenti dei consumi interni negli Stati Uniti e in Cina. Capire, ad esempio, quali sono le scelte degli allevatori, è fondamentale poiché da loro dipende il tipo di mangime da utilizzare: se orientato su una qualità a base di mais oppure di farina di soia.

Le condizioni climatiche, poi, sono ancora in primo piano, specie nel Nord e Sud America. Si attendono piogge già nel corso delle prossime settimane sui terreni ancora asciutti degli Stati Uniti, Brasile e Argentina.

L’agenzia Council International Grain (CIG) venerdì ha visto al rialzo le stime mondiali del 2013/2014 sulla produzione di grano di circa un milione di tonnellate rispetto allo scorso anno. Nonostante questo, il prezzo dei cereali è cresciuto raggiungendo di nuovo i 7,12 dollari per bushel, massimo di questi primi tre mesi dell’anno. Secondo la CIG le ragioni sono tutte legate all’aumento dei premi nelle forniture a termine a causa della crisi ucraina. Anche le scorte mondiali di grano sono viste in crescita di 17 milioni di tonnellate entro la fine del 2013/2014, così come gli scambi visti in aumento di 4 milioni di tonnellate solo in questo mese, a causa della forte domanda di cereali proveniente dai paesi asiatici e africani.

Importante anche la partita che si gioca sul mais. La preoccupazione è legata a un possibile ritardo della semina a causa dei terreni Usa ancora troppo freddi. Intanto, la CIG vede la produzione di mais nel mondo per il 2013/2014 invariata, pari a 959 milioni di tonnellate, ma con la possibilità di salire nel 2014/2015 al massimo storico di 961 milioni. Nell’America meridionale, quest’anno il raccolto di mais brasiliano è stato di 69 milioni di tonnellate e quello argentino pari a 24 milioni.

Sulla soia, intanto, ci si dibatte sulle due questioni fondamentali: le nuove rinunce della Cina sulla soia già prenotata dagli Usa e il possibile calo previsto sui nuovi raccolti in Argentina. A livello globale, la CIG taglia 2 milioni di tonnellate rispetto alla loro stima precedente, così come vede ridotto il consumo di una quantità simile. Sempre secondo la CIG le scorte finali rimangono invariate a 27 milioni di tonnellate, mentre per l’anno 2013/2014 si abbassano le previsioni iniziali, pur rimanendo superiori allo scorso anno ma ancora con un incremento del 4%. Anche per la soia, stiamo parlando di un raccolto mondiale su livelli di record storico. In calo le previsioni per il raccolto di soia brasiliana da 88 a 85,6 milioni di tonnellate, ma in rialzo quello argentino da 53,5 a 54 milioni.

Mercato europeo

Bruxelles ha annunciato nuove esportazioni europee di grano tenero, con 816 milioni di tonnellae disponibili. Con queste quantità siamo, a livello europeo, vicini ai record stagionali del 2008/2009. Inoltre, si parla di possibili esportazioni di 582 milioni di tonnellate di farina di grano e ulteriori 702 milioni di tonnellate di grano duro.

A tre mesi dall’inizio della stagione dei raccolti, l’Europa ha già raggiunto l’83% del valore stimato dalla Usda per la nuova campagna di commercializzazione. Se dovessimo continuare l’esportazione di grano con questo passo, allora per il 2013/2014 le vendite all’estero potrebbero raggiungere il record di 32 milioni di tonnellate.

Ancora una volta, però, chi fa notizia sui mercati agricoli europei sono i nostri vicini russi e ucraini. Questi non solo per la crisi in corso, ma perché si confermano produttori e soprattutto esportatori di cereali e soia a livello mondiale. È il Ministero dell’agricoltura russo a essere ottimistico sui propri prodotti agricoli, specie dopo la recente "acquisizione" della Crimea. La produzione russa può così contare su circa 2 milioni di tonnellate di grano in più quest’anno.

Anche il Ministero dell’agricoltura ucraino conferma il buon andamento dei raccolti in questo inizio di primavera. Le cifre parlano di un 64% di ettari previsti completati. Questo totale comprende 1,45 milioni di ettari di orzo, 10 milioni di ettari di grano e 1,69 milioni di ettari di avena. Intanto l’agenzia APK conferma che le esportazioni dall’Ucraina di grano in questa stagione hanno superato i 25 milioni di tonnellate, pari al 79% delle loro previsioni per l’intero anno.

Per quanto sopra, si comprende come la politica agricola europea debba e possa fare di più per contrastare la concorrenza di questi paesi, sia in termini di produzione sia di esportazione. Sfruttando maggiormente le specifiche capacità dei nostri agricoltori europei, è lecito attendersi risultati ancora più performanti.

Mercato italiano

Sul fronte interno, è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n° 4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%; alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro la tonnellata.

Stabile invece il grano duro:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è ferma tra 263 e 267 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 280 a 285 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
  • Borsa Milano (contratto consegna maggio 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 265 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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