Cereali, tutte le stime per i prossimi raccolti

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Le agenzie di analisi hanno fornito le loro previsioni, che risultano in aumento. Intanto, la Francia si prepara a tornare protagonista sul mercato europeo, approfittando della crisi ucraina.

di Sergio Pitzalis

La crisi tra Russia e Ucraina crea, inevitabilmente, una volatilità sui prezzi dei prodotti agricoli internazionali. Indipendentemente dagli sviluppi che avrà il conflitto nei prossimi mesi, quando in gioco ci sono due paesi come Russia e Ucraina, leader mondiali sulle esportazioni di cereali, i riflessi sui prezzi si vedono in modo tangibile. Dal punto di vista tecnico, ogni fase di ribasso dei prezzi dovrà essere considerata come un normale “ritracciamento” tecnico con una durata limitata sia nel tempo sia nel prezzo.

Mercato internazionale

Come ogni anno, in questo periodo, tutte le agenzie di analisi scendono in campo fornendo le loro previsioni sui nuovi raccolti. Quest’anno, poi, a causa di quanto sta accadendo in Crimea, le informazioni sono ancora più interessanti.

Partiamo dall’agenzia MDA CropCast, la quale alza per il 2014/2015 la stima di produzione Usa di grano invernale da 11 a 15 milioni di bushel grazie a un aumento della superficie nella zona settentrionale del paese.

Stessa linea per la Food and Agricultural Policy Research Institute (FAPRI), la quale, nelle sue previsioni per gli Usa, parla di un aumento di terreno coltivato a grano pari a 57 milioni di acri di contro i 56,2 milioni di un anno fa. Qui addirittura la produzione di grano Usa è vista in aumento da 21,3 a 22,03 milioni di bushel.

Raccolti record di grano anche secondo l’agenzia Resource Company: la sua stima mondiale sale fino a 713,8 miliardi di tonnellate nel 2014/2015. Inoltre, prevedono un raccolto record di mais nel mondo in aumento, passando a 978,4 contro i 967,5 miliardi di tonnellate del 2013/2014.

Purtroppo ancora oggi la partita sui semi oleosi e in parte sul mais è giocata fuori da nostri confini europei. L’apertura della Cina come mercato da colonizzare sta, al momento, riguardando gli Stati Uniti, come primo fornitore di soia e in parte il Brasile e l’Argentina. Le quantità importate sono considerevoli, e ogni notizia di conferma o rinuncia crea sempre una certa volatilità sui mercati a termine. Un dato su tutti: la Cina ha importato 4,8 milioni di tonnellate di soia nel mese di febbraio, con un incremento vicino al 64% rispetto allo scorso anno. Di questi ben il 96% proviene dagli Stati Uniti. Tra gennaio e febbraio le importazioni sono state 10,7 milioni di tonnellate, con un aumento del 40% rispetto a un anno fa. Anche in questo caso 10 milioni di tonnellate sono stati forniti dagli Usa.

Intanto, in Brasile il nuovo raccolto di soia è in una fase piuttosto avanzata, così come in Argentina. Al momento la concorrenza agli Stati Uniti può arrivare solo da questi due paesi.

Mercato europeo

In Europa si stanno affilando le armi per il nuovo raccolto, con la Francia pronta a tornare tra i protagonisti non solo sul grano tenero, ma anche sulla colza e l’orzo, poiché per l’anno scorso il primato di colza prodotta è andato alla Germania. Non sarà certo facile, per i paesi europei, conquistare nuovi mercati in termini di esportazioni, in quanto l’Ucraina e la Russia, nonostante i loro problemi, rimangono comunque il principale avversario da battere. Tra l’altro, dalle notizie che arrivano pare che i nuovi raccolti siano ben avviati, soffrendo in modo minore del periodo di siccità in cui si ritrovano i paesi dell’Europa centrale. Il Ministero dell’agricoltura ucraino segnala semine primaverili più precoci e già completate per il doppio della superficie dello scorso anno.

Ottime notizie arrivano sulla produzione di orzo da parte dell’Ucraina, con una stima pari a 7,8 milioni di tonnellate, ponendosi come una delle migliori annate degli ultimi dieci anni.

L’agenzia France AgriMer conferma che il grano invernale francese è in un buono stato di maturazione. Stesso discorso per il raccolto di orzo, con un ottimo stato di avanzamento nella maturazione. L’incremento di orzo piantato in Francia è stato notevole: sempre secondo AgriMer, la percentuale passa quest’anno dal 62 all’87% di un anno fa. Infine, sempre France AgriMer stima il 75% del raccolto di grano invernale come buono/molto buono e il 71% dell’orzo invernale di qualità buono/molto buono. Anche se non sarà facile, alcuni operatori francesi pensano che la crisi in Crimea possa portare alcuni paesi a guardare la Francia come fornitore di grano tenero. Al momento le consegne da parte dell’Ucraina sono state regolari e senza interruzioni, ma non essendoci chiarezza sul conflitto, gli altri paesi sono pronti a fornire le eventuali quantità necessarie.

Mercato italiano

Sul fronte interno, è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n. 4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%. Alla Borsa Merci di Bologna, in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro la tonnellata.

Stabile invece il grano duro:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è ferma tra 263 e 267 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 280 a 2855 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
  • Borsa di Milano (contratto consegna maggio 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 265 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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