Prezzo cereali stabile, operatività interessanti
di Sergio Pitzalis
Il prezzo del frumento a termine sul mercato di Chicago è rimasto stabile anche in quest’ultima ottava. Come dicevamo la scorsa settimana, adesso si prospetta un tipo di operatività ribassista sul breve termine assai interessante. Pur rimanendo in un target di prezzo ristretto, ora ci sono tutte le possibilità per tornare sui minimi di questo periodo.
Non ci sono grosse novità sui mercati fisici nel corso della scorsa settimana. La produzione di grano fino a oggi raccolta è in grado di sorreggere la domanda e questo rappresenta un dato ormai consolidato che ben sanno gli operatori del settore. In questo momento chi fa la differenza sono le posizioni degli Hedge Fund, i quali cercano di anticipare una eventuale ripartenza dei prezzi dei cereali coprendosi acquistando grano.
Le notizie poco rassicuranti provenienti da Russia, Ucraina e Argentina sono subito arginate dalla buona qualità di frumento prodotto in Europa e adesso anche del Canada, ultimo paese a confermare un raccolto record: a fronte di una precedente previsione pari a 29,2 milioni di tonnellate si parla adesso di una produzione salita a 32,9 milioni di tonnellate.
Gli ultimi dati da parte della Fao, pur parlando di un leggero calo sulla produzione mondiale, confermano un raccolto record, rimanendo ben al di sopra delle richieste dei vari paesi. Il calo di produzione, dettato dalle varie notizie provenienti dall’Argentina, sono ancora tutte da confermare: molto spesso è necessario attendere delle conferme su voci che siano peggiorative rispetto ai dati ufficiali, specie quando queste vanno a rafforzare i prodotti Usa. Le ultime stime del raccolto argentino indicate dalla Usda indicano 12 milioni di tonnellate di grano, mentre le voci parlano di una riduzione fino a 9,5 milioni di tonnellate. Un dato determinato dal gelo e dalla siccità tutto da confermare ancora. In ogni caso, questa rappresenta una buona notizia per gli Stati Uniti, con possibili esportazioni di grano in crescita verso il Brasile.
Diamo uno sguardo adesso al prezzo del grano tenero nazionale tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata è rimasto fermo. L’oscillazione settimanale è stata tra 226 e 230 euro la tonnellata.
In calo invece il grano duro sulle principali borse italiane:
- Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 259 e 264 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5%. (Produzione nazionale 2013).
- Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 245 a 250 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,).
- Borsa Milano (Contratto consegna dicembre 2013). L’ultimo prezzo trattato è stato di 258 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.
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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.