Verso una soluzione alla Drosophila suzukii

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Coldiretti è in prima linea per risolvere un\'emergenza che ha provocato danni per diversi milioni di euro ai ciliegi italiani

VERONA – Una strategia per la lotta alla Drosophila Suzukii, l’insetto che ha già causato gravi danni in tutta Italia e soprattutto al ciliegio nel veronese, è tra le priorità di Coldiretti. In provincia di Verona i danni ammontano a diversi milioni di euro per gli agricoltori che, in assenza di fitofarmaci sul mercato adatti a combattere questo insetto, hanno visto perdere dal 25 al 30% del raccolto. Coldiretti sta valutando insieme ad aziende produttrici di prodotti fitosanitari possibili soluzioni di difesa integrata per combattere efficacemente l’insetto e impedire che nella prossima campagna agraria si verifichino i medesimi danni registrati quest’anno. A questo proposito, si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tecnico nella sede veronese in viale del Lavoro 52, con Annalisa Saccardo dell’area ambiente e territorio della Coldiretti nazionale, il direttore di Coldiretti Verona Pietro Piccioni e numerosi agricoltori provenienti da tutta la provincia. Tra gli obiettivi dell’incontro vi è raccogliere le indicazioni e i suggerimenti degli imprenditori agricoli al fine di riportarli alle aziende produttrici. La preoccupazione è forte: a rischio ci sono 150.000 quintali di ciliegie di cui circa il 50% destinate all’export.

«Per trovare una soluzione a questo terribile moscerino – ha detto Annalisa Saccardo – Coldiretti sta incontrando due multinazionali, DuPont e Dow Agrosciences, che hanno illustrato i loro studi per combattere la drosophila. La molecola studiata da DuPont è la cyazypyr, sperimentata negli Stati Uniti a partire dal 2011. La sostanza attiva agisce sui muscoli degli insetti, bloccandoli, e di conseguenza poi l’insetto muore. Dopo due giorni dal trattamento gli insetti possono essere ancora vivi ma la sostanza attiva li immobilizza. Da un punto di vista ambientale la sostanza attiva non è tossica per l’uomo, è trascurabile sulle piante, su mammiferi, pesci e uccelli, su alghe e piante acquatiche, e soprattutto non ha effetti sulle api. I risultati della sperimentazione mostrano che con 1,8 grammi si abbattono il 90% delle uova ma non è possibile eliminare il 100% della drosophila. Si arriva a eliminarne l’80%: queste percentuali consentano comunque di salvare gran parte del raccolto».

Ci sono già sperimentazioni in Italia, attraverso Iasma nel centro di saggio S. Michele all’Adige per i frutti di bosco e attraverso Agrea che è centro di saggio in provincia di Verona. Le sperimentazioni sul ciliegio sono iniziate nel 2013, partendo dal presupposto che se la molecola funziona sui frutti di bosco può essere efficace anche sul ciliegio.

Coldiretti intende sostenere la richiesta di registrazione del cyazypyr. Nel 2011 DuPont ha presentato domanda di registrazione con il dossier a Bruxelles, nel 2014 chiederà di registrare i formulati e il prodotto sarà pronto per la campagna 2015. Per la prossima campagna agraria, Coldiretti chiederà a gennaio l’uso d’emergenza per 120 giorni al fine di coprire tutte le colture colpite da drosophila.

«La molecola della Dow Agrosciences è spinetoram», ha continuato Saccardo. «In Francia e Spagna dallo scorso anno sono autorizzati usi di emergenza per drosophila con spinetoram. Principio attivo è Saccharopolyspora spinosa ed è altamente compatibile con i programmi di difesa integrata. Il profilo tossicologico e ambientale sono favorevoli. Al momento tutti gli enti ufficiali stanno chiedendo di anticipare la registrazione in Italia, e in particolare dallo scorso anno chiedono di presentare istanza per gli usi di emergenza sui piccoli frutti e le ciliege. Nonostante l’Italia sia il paese più importante, Dow Agrosciences non ha potuto sceglierlo come Stato relatore zonale, beneficiando per primi dell’autorizzazione, per le difficoltà organizzative e di rappresentatività in ambito europeo del ministero della salute. Coldiretti sosterrà la richiesta di registrazione dello spinetoram e richiederà l’uso d’emergenza».

«I nostri agricoltori – ha sottolineato Piccioni – hanno provveduto quest’anno a fare un monitoraggio delle colture e si sono attivati con trappole alimentari ma i risultati non sono stati soddisfacenti. Queste azioni unite ai nuovi prodotti di cui Coldiretti sta seguendo la ricerca potranno realizzare una strategia di lotta integrata al moscerino. Ci auguriamo, anche, che l’anno prossimo il clima sia più favorevole e meno piovoso di quest’anno. L’umidità aumenta, infatti, il proliferarsi della drosophila. L’agricoltura italiana si trova in una situazione difficile con l’uso sempre più restrittivo di prodotti. Quelli a basso impatto ambientale sono spesso inefficaci e necessitano di essere somministrati più volte. L’assurdo è poi che consumatori italiani anziché consumare prodotti italiani coltivati secondo regole molto severe, acquistano prodotti stranieri, coltivati con protocolli meno restrittivi dei nostri. L’auspicio è che le Amministrazioni pubbliche competenti in materia di fitofarmaci si rendano conto dell’emergenza che sta provocando tale insetto nella frutticoltura italiana e al momento in cui sarà chiesto di autorizzare delle molecole per combattere efficacemente la drosophila suzukii non siano posti inutili ostacoli alla commercializzazione di nuove sostanze attive. Basti pensare ai danni che la diffusione di tale insetto potrebbe provocare nel settore della frutta».

Ada Sinigalia

Agrinotizie


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