Agricoltura, campi allagati in tutta Italia

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Le piogge del fine settimana hanno danneggiato i terreni secchi. Ma l\'allerta non è finita.

L’inverno è arrivato in Italia con un po’ di anticipo, e gli agricoltori certo non stanno festeggiando. Tra sabato e domenica il freddo, il vento, la pioggia e nelle quote più alte la neve hanno cominciato a danneggiare le coltivazioni tardive. In particolare, le precipitazioni che hanno colpito gran parte della penisola, incontrando dei terreni particolarmente asciutti per colpa dell’estate siccitosa, hanno allagato i campi e le aziende: il suolo non era più "abituato" ad assorbire acqua, la quale è così rimasta in superficie.

Toscana, Lazio e Campania sono state le regioni più colpite, ma gli smottamenti e le frane hanno colpito a macchia d’olio quasi tutta la penisola italica, rovinando i vigneti e i frutteti tardivi. In Friuli, invece, le forti raffiche di vento hanno scoperchiato numerose stalle e magazzini degli attrezzi. Persino in Sardegna è arrivata la neve, costringendo gli agricoltori e gli allevatori ad attivare già a fine ottobre il riscaldamento straordinario di serre e stalle.

«In questo modo – riferisce un comunicato della Confederazione italiana agricoltori – si allunga la lista dei danni al settore agricolo, già stremato dai bollenti mesi estivi». Il caldo secco e l’assenza di piogge fino a settembre hanno determinato la perdita di oltre un miliardo e mezzo di euro di produzione agricola, facendo scomparire il 45% dei raccolti di soia e il 30% di quelli di mais, nonché incidendo per il -8% sulla vendemmia 2012 e per il -20% sulle coltivazioni di pomodoro da industria.

Ma l’allerta non è ancora finita, anzi: il peggio dovrebbe arrivare a partire da domani, con ciò che i meteorologi hanno battezzato "tempesta di Halloween". A quanto dicono gli esperti, si tratterà di un’ondata di pioggia e gelo ancora più violenta di quella avvenuta lo scorso fine settimana, che durerà dal primo pomeriggio di domani fino all’alba di giovedì. Sui campi di tutta Italia, gli agricoltori sono già piuttosto preoccupati, ma l’allerta riguarda in particolare otto regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Puglia.

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