Agricoltura a rischio fallimento per la manovra
Confagricoltura continua a protestare contro il cosiddetto ‘decreto salva Italia’ del neo governo Monti, che pur di risanare i conti del bilancio di Stato ha spregiudicatamente messo le mani nelle tasche degli italiani che, con la crisi economica, non c’entrano nulla. E tra gli innocenti ci sono anche gli agricoltori, che anziché trovare la sorpresa di incentivi per sviluppare un settore fondamentale, hanno tristemente scoperto nuove tasse che si sommano ai già elevati aumenti del carburante.
Le difficoltà sono state così riassunte da Confagricoltura, attraverso le parole del suo presidente Mario Guidi: "Le ultime correzioni alla manovra hanno peggiorato le prospettive dell’agricoltura, e senza dare contropartite né speranze sotto il profilo della ripresa. I nostri appelli a un approccio meno devastante per il settore non sono stati ascoltati, anzi, sugli agricoltori e sulle loro famiglie è stato scaricato più del 10% del peso della manovra. Come pensano il governo e il parlamento che questo fondamentale comparto economico possa risollevarsi, se lo si schiaccia con una pressione fiscale del genere? Quella che si sta licenziando a colpi di fiducia è una pura operazione per fare cassa, senza dare il minimo contributo allo sviluppo di un sistema che già viveva una grave situazione di difficoltà, di carenze strutturali e di emergenze".
Ma veniamo al dunque: solo per quanto riguarda l’accatastamento dei fabbricati rurali (che per gli agricoltori sono considerati mezzi di produzione), il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni, e che vanno verso una duplicazione di imposta, il prelievo era calcolabile fino a due giorni fa in circa un miliardo di euro di ulteriori tasse. E ieri è stato inserito nel provvedimento un ulteriore inasprimento relativo a questo capitolo.
"La manovra – aggiunge Guidi – brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura, e da un’indagine del nostro centro studi sui dati del censimento Istat emerge che oltre mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari di superficie rischiano di chiudere. Su questa vera emergenza, che è sociale oltre che economica, Confagricoltura sta chiedendo al governo un incontro urgente per scongiurare il crollo del sistema agricolo nazionale".