In Turchia vola la produzione di trattori

La Cina è sì un paese in vorticosa crescita, ma non è di certo l’unico. Anzi, riguardo ai trattori l’anno scorso c’è un paese che ha fatto di meglio, ed è la Turchia, che dalle sue catene di montaggio ha fatto uscire nel 2010 ben 40.250 trattori: un incremento del +123% che fa sbalordire, soprattutto se si pensa che anche in questo Stato la crisi economica ha provocato notevoli difficoltà. Se nel 2005 la produzione era infatti maggiore di quella odierna, ammontando a 44.700 trattori, nel 2009 essa era calata ad appena 18.000 unità. Percià, il boom di cui parliamo è avvenuto in tempi brevi e con una grande carica: qualcosa che i paesi dell’Unione Europea possono solo sognare.
Ma non è finita qui: per l’anno in corso, l’associazione di categoria Tarmakbir prevede numeri altrettanto alti, basandosi su due osservazioni. La prima è che già a gennaio 2011 – e questo è un dato di fatto – le vendite sono aumentate dell’83% rispetto allo stesso periodo del 2010, e la seconda è che il premier Erdogan, eletto il mese scorso per la terza volta consecutiva, per ottenere consenso ha elargito copiosi contributi alle aziende agricole.
L’enorme produzione turca di trattori è in gran parte destinata alle esportazioni, ma anche le vendite interne, come ha segnalato Tarmakbir, hanno volato: alle 13.758 unità vendute all’interno del paese nel 2009 si è passati alle oltre 30.000 del 2010. A questo si è poi affiancato il mercato dell’usato, che sempre nel 2010 ha superato le 32.000 unità. Attualmente in Turchia risultano allora al lavoro 1.390.000 trattori circa, di cui almeno 1.100.000 nel settore agricolo: dati da capogiro che piacerebbe raggiungere anche ad altri Stati.