Olio e olive

Istat ha condotto un interessante ed ampio studio sulla realtà olivicola italiana, soffermando l’attenzione sull’evoluzione della filiera degli oli extravergine di oliva riconosciuti dall’Unione Europea con le attribuzioni dop e igp, e scoprendo che essa, nel periodo preso in esame (2000-2009), è stata in costante aumento, nonostante il forte calo delle aziende olivicole. La superficie investita a olivo, infatti, nel 2009 corrisponde a 1,16 milioni di ettari, e la produzione di olive equivale a 3,7 milioni di tonnellate, di cui solo 100 mila non raccolte. La situazione risulta dunque piuttosto stabile, anche se non si è di certo ai livelli di picco del 2004. Stabile anche la produzione di olio, che nel 2008 è stata di 0,61 milioni di tonnellate, pari ad un quarto della produzione mondiale.
Il Mezzogiorno in questo settore fa da padrone, possedendo il 78,8% della superficie olivicola nazionale, suddivisa principalmente in Puglia, Sicilia e Calabria; quest’ultima regione è anche la più produttiva in Italia (in media 5,5 tonnellate per ettaro). L’indagine è stata anche rivolta alle strutture delle aziende agricole, avendone intervistate in maniera diretta ben 53.000: ciò ha fatto di questo studio il maggiore svoltosi a livello europeo.
Oltre ai dati regionali, da questa branca dell’indagine è emerso che la superficie olivicola rappresenta un quinto della superficie agricola nazionale, e che un terzo dei conduttori è formato da donne. I conduttori, in totale, sono piuttosto elevati d’età: il 45,7% ha più di 65 anni, e solo il 5,9% è under 40. Molto basso, invece, il livello di istruzione: il 71,7% dei capi azienda ha solo la licenza media o elementare.
Per quanto riguarda le esportazioni, quelle delle olive toccano cifre molto basse. Ben più alto, invece, il commercio estero dell’olio: nel 2008 ne sono state esportate 336.210 tonnellate, per 1,2 miliardi di euro. Ma in realtà sono più consistenti le importazioni, che equivalgono a 517.300 tonnellate, per una spesa di 1,3 miliardi di euro. Per capire questo dato va ricordato che la qualità dell’olio italiano è ben più alta rispetto all’olio importato, e infatti il prodotto nostrano costa in media 1000 euro in più per tonnellata. A ciò si aggiunge il vantaggio che il valore dell’olio è aumentato dal 2007 al 2008, anche se è calato nei quattro anni precedenti: il valore dei prodotti olivicoli nel 2008 rispetto al 2007 ha registrato un +5,26%, ma rispetto al 2004 è al -30,07%.
Nonostante questo calo, però, va ricordato che gli oli italiani riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea sono 38, ai quali vanno aggiunti i cinque in attesa di riconoscimento. Ma, nel complesso, gli oli extravergini di qualità riconosciuta in Italia sono ben 91.