BioFach 2010

Buone notizie da Norimberga: il settore biologico, nonostante la crisi, continua a crescere. È quanto è emerso dalla 21^ edizione di BioFach, il maggiore evento fieristico internazionale del settore, tenutosi nella città tedesca dal 17 al 20 febbraio scorsi. Non a caso, quest’anno il tema della fiera era “Organic+Fair”, ovvero agricoltura biologica e commercio equo e solidale, un legame che negli ultimi anni si è rafforzato enormemente.
Ed è proprio l’agricoltura biologica a «rispondere ai problemi del nostro tempo», come ha sostenuto Katherine Di Matteo, presidente della federazione internazionale dei movimenti bio (Fioam), nel suo discorso inaugurale: «Essa è la soluzione essenziale per l’economia sostenibile e la sicurezza alimentare, in poche parole per migliorare la qualità della vita». Non per niente il settore è in crescita, come dimostrano i dati sfornati durante la fiera: erano oltre 35 milioni gli ettari di terreno coltivati biologicamente nel 2008, 3 milioni in più rispetto all’anno precedente, grazie al lavoro di 14 milioni di agricoltori. E le cifre della fiera stessa non fanno che confermare questa crescita: circa 43.500 persone hanno visitato gli stand dei 2.257 espositori che hanno partecipato a BioFach 2010.
Ovviamente la maggior parte degli operatori era di nazionalità tedesca, ma è stata importante anche la presenza di italiani, spagnoli, olandesi, francesi e austriaci. In Europa, infatti, le superfici con la certificazione bio continuano a crescere: attualmente sono 8,2 milioni di ettari, anche se l’Australia, con i suoi 12 milioni, mantiene salda il primato. Nel complesso, comunque, il giro d’affari mondiale del settore biologico equivale a 50 miliardi di dollari, una cifra importante se rapportata alla crisi economica che ha messo in ginocchio tanti altri settori.