Il mercato dei trattori sta cambiando

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In Asia e in Sudamerica è boom dei trattori da 10-15 cavalli, mezzi che in occidente sono considerati dei giocattoli. Ma sono proprio questi mezzi a fare la differenza, riuscendo a far vendere due milioni di unità solo in Cina.

Il mercato dei trattori, negli ultimi dieci anni, è caratterizzato da un doppio volto. Uno è quello tradizionale, quello cioè dei trattori per come noi li conosciamo, e che nel 2010 sono stati immatricolati in circa 500 mila unità in tutto il mondo. L’altro è un volto nuovo, quello dei simil-trattori, modelli minimalisti con un propulsore che fa ridere chi ancora è ancora legato ai canoni occidentali, ma che nei paesi asiatici e sudamericani vengono prodotti e venduti in gran quantità. Tanto per fare un esempio, i listini ufficiali dei trattori indiani partono da modelli con appena 15 cavalli, ma è stato appurato che ne esistono persino da 10 cavalli: tutti questi mezzi non sono mai conteggiati dalle statistiche ufficiali, dato che, secondo i canoni occidentali, è considerato trattore solo un mezzo che dispone di almeno 50 cavalli. Tutto il resto, per un agricoltore o un contoterzista europeo, diventa macchinario da giardino o giocattolo per bambini.

Tuttavia bisogna considerare che, includendo i macchinari prodotti in Asia e Sudamerica, il mercato dei trattori passa da 500 mila ad almeno tre milioni di unità all’anno: un dato che costringe a far riflettere, dato che, con tali cifre, sembra che sia giunto il momento di smettere di ignorare completamente questi nuovi, piccoli mezzi agricoli che stanno schiacciando i mercati europeo e nordamericano. Questi ultimi, infatti, hanno passato un 2010 ricco di difficoltà, con una crescita solo lieve in Usa e Canada (+1,7% di vendite rispetto al 2009) e un completo disastro in Europa (-19,2%, con record negativi in Francia, -33%, e Germania, -20%). Dati sconfrotanti se confrontati con quelli degli altri continenti: il mercato sudamericano, infatti, ha letteralmente preso il decollo, registrando il +40,1% di vendite in un solo anno (con un record impressionante in Brasile, che ha fatto segnare un +54%, con 29 mila trattori venduti nei primi sei mesi del 2010), mentre in Asia, seppure non esistano dati ufficiali, le stime parlando di una crescita del 35% in India e addirittura dell’80% in Cina. Questi due paesi stanno faticando a stare dietro agli ordini: le vendite di trattori, in Cina, hanno raggiunto la cifra paurosa di due milioni di unità all’anno.

I dati di Asia e Sudamerica, ovviamente, tengono conto anche dei trattori di piccola taglia: in caso contrario, considerando cioè solo i mezzi medi e grandi, in Cina le vendite si fermerebbero a 365 mila unità. Come ha sottolineato in un’inchiesta la rivista specializzata "Trattori", per i mercati emergenti è però meglio essere molto cauti: i dati pubblicati sono infatti solo delle stime, dato che per i trattori di piccola taglia non esistono ancora statistiche ufficiali. Ma nonostante ciò, è forse arrivato il momento di dare una netta svolta ai canoni utilizzati per le statistiche del mercato dei trattori.

Agrinotizie


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