Approvato il ddl sull’obbligo di etichetta

Approvato il ddl sull'obbligo di etichetta - Immagine
Definito l\'obbligo di indicare la provenienza di tutti i prodotti alimentari: è la vittoria del vero made in Italy

"Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari". Un nome semplice per una legge importante, una legge che contiene finalmente l’obbligo di indicare la provenienza di tutti i prodotti alimentari, una legge scritta subito dopo lo scandalo delle uova alla diossina provenienti dalla Germania. Il testo, approvato ieri all’unanimità dalla Commissione Agricoltura della Camera, è stato festeggiato da Coldiretti con una salsiccia di oltre cento metri cucinata davanti a Montecitorio e offerta a tutti i parlamentari di passaggio: un atto simbolico per ricordare la battaglia portata avanti dall’organizzazione agricola da oltre dieci anni, che ha portato finalmente all’approvazione del ddl 2260 in questione.

L’articolo più importante della legge è il numero 4, che prevede appunto l’obbligo di indicare il luogo di origine o di provenienza di qualsiasi prodotto alimentare, nonchè di riportare l’eventuale utilizzo di ingredienti ogm, come avviene ormai in tutta l’Unione Europea. Entro due mesi il Parlamento perfezionerà la legge, definendo le modalità precise da utilizzare per indicare la provenienza degli ingredienti, ma la legge è già un’importante conquista: chi non la rispetterà sarà passibile di sanzioni fino a 9500 euro. A vincere sarà il made in Italy agroalimentare, sempre più contraffatto da prodotti provenienti dall’estero che si spacciano per italiani.

Il testo, nell’articolo 4, prevede delle limitazioni anche alla comunicazione commerciale, che non potrà trarre in inganno il consumatore riportando immagini che richiamano l’Italia, nel caso il prodotto non sia stato prodotto nella nostra penisola. Altra disposizione importante è quella dell’articolo 2, che vieta di inserire il nome di formaggi Dop nelle miscele di formaggi: l’indicazione potrà essere presente solo tra gli ingredienti, e solo se il formaggio Dop in questione è presente per almeno il 20%, ma in ogni caso non potrà più essere messo in rilievo sulla confezione. Un ultimo ma importante provvedimento riguarda infine la promozione di contratti di filiera e di distretto a livello nazionale, nonchè l’istituzione di un sistema di qualità nazionale di produzione integrata.

Agrinotizie


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