Cereali, c’è ottimismo sui mercati internazionali

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La rubrica del lunedì dell\'analista Pitzalis fa il punto sulle quotazioni cerealicole

di Sergio Pitzalis

Questa settimana tutti gli occhi erano puntati sui dati ufficiali dell’Usda (il dipartimento dell’agricoltura statunitense) con riferimento allo stato di avanzamento dei nuovi raccolti negli Usa, in Sudamerica e nel resto del mondo. La diffusione di questi dati, avvenuta venerdì scorso, rappresentava il primo importante appuntamento per conoscere le condizioni dei nuovi raccolti.

Dalle indicazioni uscite si intravede come si muoveranno i prezzi nel corso dei prossimi mesi. Molti operatori del settore si aspettavano dati leggermente peggiori, almeno in linea di massima, soprattutto in Usa e in Argentina, a causa delle non perfette condizioni climatiche finora registrate. I dati usciti, invece, promuovono un aumento della produzione di grano a tutti i livelli, facendo rientrare il timore di una mancanza di frumento sui mercati internazionali. Ciò che ha sorpreso maggiormente è stato il prezzo della soia, il cui taglio delle stime non ha fermato il crollo dei prezzi a termine.

In sostanza, quello che traspare dai commenti di molti analisti è l’avanzare di un velato ottimismo che va ben oltre i dati appena pubblicati. Il rafforzamento di un contesto ribassista dei prezzi è adesso sorretto da buone prospettive sui raccolti in Europa, in Russia, in Ucraina, in India, in Australia e nella stessa Cina. Tutto ciò trova così pieno riscontro con le nostre fasi cicliche stagionali!

Commento tecnico: Anche sotto l’aspetto puramente tecnico, siamo alla prima importante scadenza per il future del wheat. Essendo, però, il prezzo a termine di wheat e corn sceso sotto il nostro range operativo, è necessario distinguere due tipi di operatività: sul lungo termine le coperture finanziarie rimangono perfettamente valide, poiché le fasi cicliche stanno confermando in modo corretto le nostre previsioni, mentre sull’operatività di breve termine dovremo attendere ancora i prossimi due giorni e vedere quale sarà il prezzo battuto dai mercati. In presenza di notizie così ben impostate, non è escluso un recupero parziale dei prezzi nella direzione opposta rispetto alla chiusura di venerdì. Venerdì sera il contratto sul wheat con scadenza marzo 2013 chiudeva a 7 dollari e 54 cent, mentre il contratto consegna maggio 2013 chiudeva a 7 dollari e 60 cent. Il corn con scadenza marzo 2013 chiudeva a 7 dollari e 08 cent, mentre la consegna maggio 2013 chiudeva a 7 dollari e 08 cent. Il mais rientra in una condizione di contango. Intanto cala ancora il prezzo del grano tenero Usa: adesso per acquistarne una tonnellata occorrono circa 315 euro più i costi di spedizione.

Grano Tenero Naz. n.1 Spec. Forza: Al 7 febbraio il prezzo del nostro grano tenero Spec. Forza n.1 è in calo rispetto alla scorsa settimana. In particolare, alla borsa di Bologna il prezzo è compreso tra 267 e 271 euro/t. Alla data del 5 febbraio, alla borsa merci di Milano, lo stesso tipo di grano è scambiato tra 290 e 302 euro/t. Il grano francese, il Milling Wheat, come ormai sappiamo, risente in modo diretto degli sbalzi registrati dai mercati internazionali. Il prezzo del contratto con consegna marzo 2013 chiude a 248 euro la tonnellata, rimanendo vicino al suo supporto primario di 245 euro/t.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Scriveteci per contattare Sergio Pitzalis e chiedergli qualsiasi informazione: provvederemo a girargli le vostre mail.

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