Il radicchio veneto attende il grande freddo

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Le qualità di questo prodotto sono già ottime, ma hanno bisogno del gelo per diventare eccellenti

Sono gli unici ad aspettare con ansia il gelo, che ancora non arriva. I celebri radicchi semilunghi di varietà tardiva, coltivati tra le province di Verona, Vicenza e Padova, non riusciranno a crescere correttamente finché non arriverà il vero freddo invernale, che fa nascere in questo ortaggio una grande qualità gustativa e nutrizionale.

Il radicchio semilungo veneto quest’anno è maturato precocemente, e i suoi cespi sono piuttosto grossi e sviluppati ma meno compatti. La sua qualità risulta ottima, ma ha bisogno di un’ondata di gelo per diventare eccellente. Tuttavia Gianni Lora, presidente della cooperativa Corte veneta di Cologna (Verona), si affretta a tranquillizzare i consumatori: «Il nostro ortaggio sta mantenendo anche quest’anno tutte le caratteristiche gustative e visive che lo distinguono e lo rendono appetibile. Purtroppo i prezzi al momento non ripagano i coltivatori, tenendo conto dei crescenti costi di produzione».

Ma il gelo dovrebbe presto arrivare anche nel basso Veneto, regalando ai produttori delle piacevoli feste natalizie (che sono il periodo di maggiore consumo di questo ortaggio, definito anche "l’oro rosso della Bassa"). Già una parte del prodotto – quella cresciuta precocemente – a giorni non sarà più disponibile sul mercato. Inoltre, la siccità estiva ha ridotto la quantità del raccolto, che quest’anno sarà inferiore alle centomila tonnellate.

Agrinotizie


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