Biogas e biometano agricolo, si parte: approvato il decreto

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Il consiglio dei ministri ha recepito la direttiva europea in materia di fonti rinnovabili, che tra l'altro introduce lo sviluppo del biometano

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sulla promozione dell’uso di fonti rinnovabili. La norma, oltre a recepire quanto previsto dall’Ue in tema di sviluppo delle energie rinnovabili, introduce i primi elementi di attuazione di progetti e riforme del Piano nazionale di ripresa e resilienza, comprese quelle dedicate allo sviluppo del biometano.

Tra le novità introdotte dal decreto in merito alla produzione di biogas e biometano in ambito agricolo ci sono l’aggiornamento delle disposizioni sulla sostenibilità, l’istituzione di un sistema di supporto alla produzione di biometano che prescinde dal suo utilizzo nel settore dei trasporti o in altri usi e che avrà validità almeno fino al 30 giugno 2026, e la revisione del sistema delle garanzie di origine.

«Questo provvedimento è un primo passo determinante per il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo e nazionale e dei target previsti dal Pnrr, nonché di fondamentale importanza per dare avvio agli investimenti che dovranno essere effettuati in un arco temporale molto ristretto», dichiara Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas. «Il progetto biometano rappresenta una grande opportunità per il sistema paese, perché fornisce uno strumento per rendere più efficace e sostenibile il percorso di transizione ecologica del settore agroindustriale e dei settori industriali con consumi termici di difficile elettrificazione, che rappresentano delle eccellenze del nostro made in Italy».

A seguito di questa approvazione, la disciplina di attuazione del Pnrr dovrà essere completata da un decreto del ministro della transizione ecologica, che dovrà essere notificato a Bruxelles in tempi molto rapidi per poter rispettare le tempistiche previste dal piano stesso.

«Auspichiamo un ampio coinvolgimento di tutte le parti interessate nel processo di definizione delle disposizioni attuative – conclude Gattoni – per limitare ogni eventuale ostacolo alla realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr».

Agrinotizie


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