Progetto Sgranava: dai vecchi grani un’occasione di rilancio per l’agricoltura della Valmarecchia

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Aumentare la competitività delle aziende agricole di montagna e di alta collina della Valmarecchia valorizzando la biodiversità cerealicola in regime biologico: questo è Sgranava (Salvaguardia e valorizzazione grani antichi Valmarecchia), il Gruppo operativo per l’innovazione (Goi) finanziato dal Psr della Regione Emilia-Romagna.

Il progetto, che si è concluso nel 2020, ha visto la coltivazione, nel territorio della Valmarecchia, di frumenti “antichi”, rappresentati da popolazioni locali e varietà storiche di frumenti teneri e duri, con l’intento di verificare se questa possa essere una scelta premiante per un territorio considerato “svantaggiato” come quello di riferimento, dove peraltro stanno sorgendo realtà di cooperazione tra agricoltori della zona come Valmarecchia Bio Natura, che coltiva e trasforma in farine biologiche queste vecchie varietà.

Il Goi ha visto la partecipazione, come partner leader, della Fondazione Valmarecchia di Novafeltria (Rimini) e ha coinvolto due centri di ricerca (CREA – Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica di Fiorenzuola d’Arda-PC, CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena) e cinque imprese agricole: La Fraternità Soc. Coop. Sociale (San Leo, Rimini), Az. Agr. Marzocchi Arianna (Novafeltria, Rimini), Az. Agr. Poggioli Roberto (Novafeltria, Rimini), Az. Agr. F.lli Corelli (Pennabilli, Rimini) e l’Az. Agr. Corelli Alessandro (Pennabilli, Rimini).

Gli obiettivi del progetto erano volti a individuare le antiche varietà di grani locali sul territorio della Valmarecchia attraverso un’operazione di ricerca storica e di scouting, per poi passare alla descrizione e valutazione in termini di impronta genetica, caratteristiche morfo-fisiologiche, sanitarie, tecnologiche e produttive, fino ad arrivare all’attitudine panificatoria, dei diversi materiali reperiti. Le accessioni ritenute più interessanti sono state moltiplicate per soddisfare eventuali richieste di campioni di semente da parte degli agricoltori della zona.

Il progetto si è articolato su sei fasi di sviluppo dell’innovazione:

1. La Fondazione Valmarecchia ha individuato i materiali genetici (varietà, ecotipi, popolazioni, linee migliorate) originari o quantomeno caratteristici per rilevanza sociale ed economica, del territorio della Valmarecchia, prendendo a riferimento il periodo storico che arriva fino a circa metà novecento.

Alcuni esempi del materiale d’archivio e delle interviste effettuate

2. Il CREA‐GB di Fiorenzuola dell’Arda (Piacenza) ha descritto le antiche varietà/popolazioni di frumento reperite e ha svolto il processo di selezione conservatrice. Sulle piante ha rilevato le caratteristiche morfologiche, fenologiche e agronomiche. Sulle sementi è stato effettuato il controllo dell’identità varietale con l’utilizzo di marcatori molecolari, mentre sui materiali moltiplicati sono stati determinati germinabilità e peso medio dei semi.

Esempio di una scheda descrittiva

3. I materiali reperiti sono stati sottoposti a valutazione agronomica a cura di CRPV, in collaborazione con la coop. soc. La Fraternità, presso l’Az. Agr. Marzocchi a Novafeltria. Per le nove varietà in prova nel corso del biennio 2019 e 2020, sono state valutate le principali caratteristiche morfo-fisiologiche (tolleranza al freddo, epoca di spigatura, altezza della pianta, suscettibilità alle malattie, tolleranza all’allettamento), produttive, qualitative e sanitarie (peso ettolitrico, peso medio cariossidi, proteine, alveogramma di Chopin, micotossine).

I campi di valutazione agronomica del 2019 e 2020

4. Sui campi di valutazione agronomica, la Coop. Soc. La Fraternità ha svolto un’operazione di selezione massale con lo scopo di ottenere del materiale di riproduzione selezionato da mettere a disposizione degli agricoltori aderenti al gruppo operativo.

5. Partendo dalle farine ottenute dai cereali delle prove agronomiche, la Fondazione Valmarecchia ha svolto due panel test sui pani per descriverne le principali caratteristiche organolettiche (alveolatura, sapidità, crosta, consistenza della mollica, permanenza dell’aroma e raffermimento) allo scopo di individuare le varietà che meglio si possono prestare per la valorizzazione di prodotti da forno tipici della zona.

Il panel test sui pani (2020)

6. Le varietà antiche sono state riprodotte presso la sezione del CREA di Fiorenzuola d’Arda (PC) in condizioni di purezza su delle filette. Scopo di questa fase era quello di ottenere il seme necessario per soddisfare le future richieste di campioni da parte degli agricoltori della zona.

Alcune delle accessioni riprodotte in purezza

Come detto, le valutazioni agronomiche dei materiali reperiti e sottoposti al controllo dell’identità sono state svolte a Novafeltria nel corso del biennio 2018/19 e 2019/20. Se dal punto di vista produttivo non si sono osservate grosse differenze, con valori medi intorno alle 2 t/ha e con un picco di 3 t/ha fatto segnare dal Grano del Miracolo nel 2020, da quello qualitativo si evidenziano senz’altro maggiori specificità; ad es. Terminillo si distingue per l’ottimo peso ettolitrico mentre per quanto riguarda le proteine le varietà migliori sono state i grani duri (Saragolla e Grano del miracolo), Ardito e Frassineto. Le caratteristiche tecnologiche delle farine ne indicano una destinazione d’uso per panificazione col tradizionale lievito madre, oppure da destinarsi per prodotti da forno a bassa lievitazione come grissini, crostate e per prodotti tipici come le piadine. Ottima, infine, la salubrità delle produzioni per quanto riguarda il contenuto in micotossine, quasi sempre al di sotto del limite di rilevabilità.

Nel 2019 e 2020 sono stati eseguiti anche due panel test per l’analisi sensoriale (alveolatura, sapidità, crosta, consistenza della mollica, permanenza dell’aroma e raffermimento) dei pani ottenuti dalle singole varietà in prova. Nel secondo panel test, avendo variato la tecnica di lavorazione (è stato impiegato del lievito madre), si sono ottenuti pani con un minor numero di difetti, soprattutto a livello di struttura, rispetto al primo anno quando si è impiegato il lievito di birra. Nel 2020, si sono collocati in vetta per giudizio sintetico Gentil Rosso e Saragolla, con lo stesso punteggio, seguiti dal miscuglio (Rieti, Verna e Mentana) e Terminillo.

Presso il CREA‐GB, che ha provveduto alla riproduzione in purezza delle varietà individuate (Ardito, Frassineto, Gentil Rosso, Grano del miracolo, Inallettabile, Mentana, Rieti, Saragolla, Terminillo) sono state rese disponibili quantità modiche di semente per gli agricoltori del territorio di riferimento, con le sufficienti garanzie di corrispondenza varietale.

In conclusione, queste antiche varietà di cereali si prestano a essere coltivate in regime biologico e in aree marginali (montagna, terreni poco fertili, ecc.) perché hanno minori esigenze durante la crescita, il che le rende un’alternativa sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, soprattutto laddove i grani moderni non riescono ad esprimere le loro potenzialità, nonché un’opportunità in più per la valorizzazione dei prodotti del territorio.

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Spiga di Grano del Miracolo

Gli autori

Cristina Ferri1, Lucia Draghi1, Lorenzo Valenti1, Valeria Terzi2, Caterina Morcia2, Claudio Selmi3, Pieralberto Marzocchi4

  1. Fondazione Valmarecchia
  2. CREA Centro di ricerca Genomica e Bioinformatica
  3. CRPV
  4. Azienda agricola

Iniziativa realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità dell’agricoltura” Focus Area 4A – Progetto “SGRANAVA – Salvaguardia e Valorizzazione Grani Antichi della Valmarecchia”.

CRPV

CRPV è una società cooperativa che promuove ricerca, sperimentazione e divulgazione nel comparto delle produzioni vegetali. Operando a diretto contatto con le maggiori realtà del settore agro-alimentare, riesce a calibrare i progetti, mettere a punto le innovazioni e sviluppare gli studi su misura delle esigenze degli operatori.


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