Il reddito agricolo in UE è cresciuto

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Lo afferma l\'ultimo rapporto pubblicato dalla Commissione europea.

L’ultima panoramica sull’economia agricola europea, pubblicata lo scorso 19 ottobre ma riferita agli anni 2014 e 2015, mostra che i redditi nel settore agricolo dell’UE sono cresciuti. Tale aumento inverte il calo registrato nel 2013, con una crescita particolarmente forte che è stata osservata nei settori dell’orticoltura e del vino e per le colture permanenti (principalmente alberi da frutta e bacche, cespugli, viti e ulivi). La tendenza non è stata tuttavia uniforme. Il settore lattiero-caseario ha infatti registrato un calo del reddito durante questi due anni, a causa della sovrapproduzione che ha portato a prezzi più bassi.

Sono solo alcuni dei risultati presentati del rapporto "Panoramica sull’economia agricola dell’UE", pubblicato dalla Commissione europea il 19 ottobre 2018. La relazione mette in evidenza l’ampia varietà di strutture e sistemi agricoli all’interno dell’UE e le notevoli differenze tra i settori e gli Stati membri.

Di particolare interesse sono le notevoli differenze nel valore medio dell’azienda agricola tra i diversi paesi dell’UE. Mentre le aziende agricole in Danimarca e nei Paesi Bassi sono valutate particolarmente bene, con una media di oltre 2,4 milioni di euro, le aziende bulgare e rumene sono valutate con una media inferiore a 100.000 euro. Ciò è dovuto principalmente a una combinazione del valore dei terreni agricoli nei diversi paesi e alla natura a più alta intensità di capitale dei settori agricoli di alcuni Stati membri. Nonostante ciò, ci sono state alcune evoluzioni positive per gli agricoltori della Bulgaria, ad esempio, dove i valori delle risorse sono raddoppiati tra il 2007 e il 2015.

Anche il numero medio di lavoratori impiegati per azienda agricola varia ampiamente, passando dall’equivalente di 12,4 impiegati a tempo pieno in Slovacchia a solo 1,1 in Grecia. Tuttavia, la maggior parte del lavoro nelle aziende agricole dell’UE è ancora svolto all’interno delle famiglie, con circa il 77% di tutta la manodopera effettuata dai membri della stessa. Questa tendenza generale della manodopera familiare nelle aziende vede un’eccezione solo nella Slovacchia, nella Repubblica ceca, nell’Ungheria, in Estonia ed in Danimarca.

I pagamenti diretti rappresentano ancora un sostegno significativo per gli agricoltori europei, dal momento che rappresentano in media il 30% del valore dell’azienda nei 28 paesi dell’UE nel 2015. La percentuale di reddito che gli agricoltori ricevono dai pagamenti diretti è cambiata poco nel 2014 e nel 2015 ma continuano a rimanere differenze tra i settori. Il bestiame al pascolo, le colture miste e le colture da campo hanno ricevuto livelli di pagamenti diretti notevolmente più elevati rispetto, per esempio, al settore del vino o dell’orticoltura.

Infine, una curiosità tutta italiana: la Lombardia si segnala come la regione con le aziende dal più alto reddito in Europa calcolato per unità di lavoro familiare.

Agrinotizie


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