Impennata sui prezzi dell’olio: settore in crisi

La produzione italiana di extravergine si è dimezzata e sugli scaffali i prezzi al dettaglio schizzano in aria.

C’è il rischio di una nuova crisi per l’olio extravergine italiano. Almeno, questo è il preoccupante presentimento che emerge dando un’occhiata alle quotazioni relative al mese di novembre, che segnano un netto aumento dei prezzi all’ingrosso, con una media di 6 euro/kg per l’olio nuovo (a settembre erano 3,8 euro/kg per l’olio vecchio).

Con tali quotazioni, il rischio è che i prezzi al dettaglio si avvicinino a quelli del 2014, che è stato un annus horribilis per l’olivicoltura italiana, con bottiglie in vendita a oltre 10 euro.

La causa dell’aumento dei prezzi è nella cattiva raccolta olivicola, che rispetto al 2015 ha fatto registrare una produzione del -49% su scala nazionale, basandosi sui dati Unaprol (il consorzio olivicolo italiano) che hanno calcolato 243.000 tonnellate di olive raccolte nel 2016 contro le 474.000 dell’anno precedente.

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